In geologia, associazione di rocce basiche e ultrabasiche che costituiscono frammenti alloctoni di antica crosta oceanica, attualmente affioranti lungo le fasce orogeniche di età paleozoica e meso-cenozoica. Propriamente per o. si intende una associazione di rocce basiche e ultrabasiche che, se completa, costituisce una sequenza, dall’alto verso il basso, dei termini: a) complesso vulcanico, costituito in prevalenza da lave basaltiche a cuscini, messe in posto in ambiente sottomarino, e livelli ialoclastici; le lave sono molto simili a quelle prelevate con carotaggi lungo le dorsali oceaniche attuali; b) complesso filoniano, costituito da dicchi (filoni) stratificati la cui messa in posto avverrebbe mediante iniezione in una ristretta fascia lungo l’asse della dorsale oceanica; i dicchi mancano o sono scarsamente sviluppati in alcune sequenze ofiolitiche; c) complesso intrusivo, costituito nella parte superiore da gabbri con una marcata tessitura isotropa; la parte inferiore è costituita da gabbri e da peridotiti con una stratificazione orizzontale di origine magmatica; d) complesso ultrabasico, costituito da peridotiti di tipo harzburgitico e/o lherzolitico, metamorfosate tettonicamente, che rappresentano la parte superiore del mantello terrestre. Complessivamente lo spessore medio delle sequenze ofiolitiche si aggira sui 2 km, e può raggiungere, anche se raramente, i 10-12 km, come è stato riscontrato per l’o. di Semail in Oman.
Tutti i dati raccolti sulle sequenze ofiolitiche indicano che esse rappresentano lembi di crosta oceanica, sia di oceano vero e proprio sia di bacino marginale. Tuttavia, data l’attuale collocazione che esse hanno all’interno delle catene montuose, sorge il problema di definire come un’o. possa essere sollevata al di sopra del livello marino e incorporata in una catena montuosa, considerando che questo processo (obduzione) comporta la sovrapposizione di crosta oceanica più densa su crosta continentale più leggera. Non esiste, in effetti, un singolo modello per spiegare l’obduzione delle o.; sono stati proposti diversi meccanismi (v. fig.), tuttavia quelli più importanti sono di tipo collisionale e considerano la messa in posto delle o. in seguito a processi di collisione continente-continente e arco insulare-continente.