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panegirico

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Nell’antica Grecia si designava con il termine πανήγυρις ogni assemblea aperta a tutti e riunita essenzialmente per motivi agonistico-sacrali. Durante tali celebrazioni si tenevano i discorsi a cui si diede il nome di p. che, avendo carattere suasorio ed encomiastico, erano vicini all’epitaffio, all’encomio e all’elogio. Come genere a sé il p. apparve nella letteratura greca nel 5° sec. a.C. per opera della sofistica, con Gorgia di Lentini. Notevoli esempi sono l’Olimpico di Lisia (388 a.C.), il Panegirico e il Panatenaico di Isocrate. In età alessandrina maggiori rappresentanti del p. in versi furono Callimaco e Teocrito. Come celebrazione di città e di popoli si ebbero, durante la seconda sofistica, il Panatenaico e l’Encomio di Roma di Elio Aristide (2° sec. d.C.) e nel 4° sec. d.C. l’Antiochico, in onore di Antiochia, del retore Libanio. Caduta la libertà, il p. si rivolse alla lode e all’adulazione, cristallizzandosi in caratteri fissi, avvicinandosi ancor più all’encomio in prosa e in versi.

A Roma il primo p. in versi fu il p. di Messalla del Corpus Tibullianum; si ebbe poi il Panegirico di Pisone in 261 versi in lode forse del Calpurnio Pisone della congiura contro Nerone. Tra i p. in prosa si ricorda in Grecia il Basilico di Libanio per Costante e Costanzo (348 d.C.); a Roma il P. a Traiano di Plinio, che fu modello ai Panegirici dei retori gallici da Diocleziano a Teodosio, la raccolta cioè di dodici componimenti scoperta nel 1433 da Giovanni Aurispa, importante documento della cultura gallica fra il 289 e il 389 d.C.

Vedi anche
encomio Nella Grecia antica, canto corale celebrativo di azioni insigni. In Pindaro è equivalente a epinicio per una vittoria agonale, ma fu detto encomio anche il canto conviviale laudativo a solo, più breve, che ebbe poi nome di scolio. Con la retorica siceliota l’encomio divenne uno dei generi di eloquenza ... Isòcrate Isòcrate ‹iʃ-› (gr. 'Ισοκράτης, lat. Isocrătes). - Oratore ateniese (436-338 a. C.). Seguace del sofista Gorgia, aprì ad Atene una scuola per l'insegnamento dell'eloquenza; nelle sue orazioni perorò l'unità panellenica in funzione antipersiana. Invocò di volta in volta l'egemonia sulla Grecia di Atene ... Marco Valerio Messalla Corvino (lat. M. Valerius Corvinus). - Uomo politico romano (64 a. Messalla Corvino, Marco Valerio - 8 d. Messalla Corvino, Marco Valerio). Fautore di Bruto e di Cassio e perciò proscritto nel 43, combatté al fianco di Cassio nella battaglia di Filippi; passò poi dalla parte dei vincitori; Ottaviano lo tenne ... Claudio Claudiano (lat. Claudius Claudianus). - Poeta latino (4º-5º sec. d. Claudiano, Claudio), nato in Alessandria d'Egitto, visse a Roma dal 395 d. Claudiano, Claudio al 404 (forse data della sua morte) e frequentò la corte imperiale; fra il 400 e il 401 ottenne la dignità di patrizio. Fu pagano ed ebbe come lingua ...
Categorie
  • TRATTATISTICA E ALTRI GENERI in Letteratura
Tag
  • ETÀ ALESSANDRINA
  • GIOVANNI AURISPA
  • ANTICA GRECIA
  • ELIO ARISTIDE
  • DIOCLEZIANO
Altri risultati per panegirico
  • PANEGIRICO
    Enciclopedia Italiana (1935)
    Gino Funaioli . I panegirici (πανηγυρικοὶ λόγοι, panegyrici [libri]) sono, nell'etimologia e nella storia del periodo più antico, discorsi tenuti in festive adunanze di popolo (πανήγυρις) ed hanno dapprima in Grecia, come osserva Quintiliano (III, 4, 14), la forma suasoria: quasi sempre fine loro sono ...
Vocabolario
panegìrico
panegirico panegìrico s. m. [dal lat. panegyrĭcus, gr. πανηγυρικός, propr. agg. (sottint. λόγος «discorso»), der. di πανήγυρις «adunanza di tutto il popolo», comp. di παν- «pan-» e ἄγυρις «adunanza, riunione»] (pl. -ci). – 1. In origine,...
panegirista
panegirista s. m. e f. [dal lat. tardo panegyrista, gr. πανηγυριστής] (pl. m. -i). – Autore di panegirici, e in genere chi fa o scrive un panegirico (anche nel senso fig. della parola).
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