Filosofo e pedagogista (Düsseldorf 1854 - Marburgo 1924). Tra gli esponenti principali della scuola neokantiana di Marburgo, N. riprese da I. Kant soprattutto il metodo trascendentale, applicandolo dapprima alle scienze matematiche e fisiche, con lo scopo di enuclearne la logica, ed estendendolo poi alle scienze biologiche, sociali e storiche.
Prof. dal 1885 al 1922 nell'univ. di Marburgo. Fu uno degli esponenti principali, in seno alla scuola di Marburgo, della reviviscenza kantiana della seconda metà dell'Ottocento. Riallacciandosi all'impostazione di H. Cohen, sviluppò le dottrine kantiane in senso logico-trascendentale, rifiutando qualunque concessione allo psicologismo. Nella sua prima opera fondamentale (Platos Ideenlehre, 1903), propose un'originale interpretazione della nozione platonica di idea, intendendola come norma, legge (e facendo conseguentemente di Platone un kantiano ante litteram, il che destò vivaci polemiche). N. rilevò in Kant soprattutto il metodo trascendentale (reinterpretando le intuizioni di spazio e tempo come condizioni della possibilità dell'esperienza, attenuando di molto l'opposizione intuizione e intelletto, concependo la cosa in sé come «concetto-limite», a indicare cioè una progressiva determinabilità dell'oggetto del conoscere e l'io puro non come oggetto, ma anch'esso come «concetto-limite»), applicandolo dapprima alle scienze matematiche e fisiche, con lo scopo di enuclearne la logica, ed estendendolo poi alle scienze biologiche, sociali e storiche. Vivacemente interessato a fatti storici e sociali, N. sviluppò inoltre, sulle basi del concetto kantiano di ragion pratica, una filosofia etico-politica sociale e pedagogica e una filosofia della storia che trovava concretamente sbocco nell'adesione alle tesi politiche del socialismo riformista. Si volse da ultimo, in opere apparse postume, dove ancora più chiaro è l'influsso hegeliano, alla discussione dei limiti della filosofia trascendentale e al problema religioso. Sue opere principali: Descartes' Erkenntnistheorie (1882); Platos Staat und die Idee der Sozialpädagogik (1895); Die logischen Grundlagen der exakten Wissenschaften (1910); Philosophie, ihr Problem und ihre Probleme (1911); Allgemeine Psychologie nach kritischer Methode (1912; rist. 1965); Sozialidealismus (1920); Genossenschaftliche Erziehung als Grundlage zum Neubau des Volkstums (1920); Individuum und Gemeinschaft (1921). Postume sono apparse: Vorlesungen über praktische Philosophie (1925); Philosophische Systematik (1958).