In generale, nel linguaggio tecnico e commerciale, dimensione e a volte forma dei pezzi di merce o prodotti. La p. di un cavo è la lunghezza di fabbricazione di un cavo elettrico o telefonico, avvolto su bobine per il trasporto. La p. di un aggregato lapideo è la misura (spesso in mm) del diametro dei grani componenti l’aggregato (pietrisco, ghiaia, graniglia). Essendo gli aggregati ottenuti comunemente per vagliatura, la p. è compresa tra due valori (diametri dei grani rispettivamente trattenuti dall’uno e lasciati passare dall’altro vaglio); per es., con ‘pietrisco di p. 40/60’ si indica un aggregato di pietrisco con grani di dimensioni comprese tra 40 e 60 mm. La p. di combustibili solidi varia con il combustibile. La legna, tagliata in varie lunghezze, fornisce squarti, tondi (ca. 10 cm di diametro) e tondini, o tondelli (ca. 5 cm di diametro). La lignite si presenta o così come giunge dalla miniera, tout venant, o con p. grossa (pezzi di oltre 20 cm), o in truciolo (da 10 a 20 cm), trito (da 4 a 10 cm), tritino (meno di 4 cm) e polvere; trito e tritino sono rappresentati in genere da scaglie. Gli altri carboni si presentano come tout venant (o carbone di miscela), o grigliati, cioè suddivisi in classi di p.: p. grossa (oltre 11 cm), arancio (da 4 a 11 cm), noce (da 2 a 4 cm), pisello (meno di 2 cm), minuto (detriti e polverino).
In siderurgia, la p. è la misura della dimensione massima dei pezzi del materiale (minerale, fondente, coke metallurgico) costituente le cariche di alimentazione dei forni di fusione. Una p. quasi uniforme, ottenuta con frantumazione, vagliatura e agglomerazione, favorisce lo scambio termico, assicurando la giusta temperatura in ogni punto del forno e la regolare circolazione dei gas, e permette il normale svolgimento delle reazioni di riduzione.