Morfema che viene anteposto alla radice o al tema, nominale o verbale, per la formazione di una nuova parola (per es., s-contento, in-trattabile, dis-armare): costituisce, con l’infisso e il suffisso, uno dei tre tipi di affisso. Buona parte dei p. del lessico ordinario italiano è costituito da elementi prepositivi, già presenti nei corrispondenti composti latini, in forma identica o alterati per evoluzione fonetica: così a(d)-, ante-, con-, circum- e circon-, contra- e contro, in- ecc., e, in parte, sopra- e sotto-; altri, specialmente nella terminologia scientifica, sono d’origine greca, come, per es., iper-, ipo-, meta- ecc. Altri p. sono morfemi non prepositivi, che hanno la funzione di conferire al tema cui sono preposti un preciso valore: per es., in-, che dà un significato negativo (incivile, impotente) così come s- e dis-, oppure re- che indica ripetizione, ritorno, e così via.
Quando l’elemento che si prefigge ha una propria autonomia semantica, si parla più propriamente di prefissoide, termine introdotto in linguistica da B. Migliorini: per es., auto- nel significato di ‘automobile’ in autorimessa, autostrada e simili; moto- nel significato di ‘motocicletta’ in motofurgone e simili; foto- nel significato di ‘fotografia’ in fototeca ecc. Nel linguaggio scientifico e tecnico sono di largo uso elementi lessicali, quali auto- (nel significato di ‘da sé’), bio-, filo-, foto- (nel significato di ‘luce, luminosità’), gastro-, geo-, idro- ecc., che pure si possono far rientrare nella categoria dei prefissoidi.
P. metrologico Termine (e relativo simbolo) che, anteposto al nome (al simbolo) di un’unità di misura, ne modifica il valore, in genere (p. del Sistema Metrico Decimale, SMD, e del Sistema Internazionale, SI) per potenze intere positive o negative di 10: deci- (d)=10-1, mega- (M)=106 ecc.
Per i p. previsti dal Sistema Internazionale ➔ unità.