Nella tecnica delle telecomunicazioni, radiosegnale spurio, di qualsiasi natura e origine, che perturbi la ricezione dei segnali di un sistema di radiocomunicazioni. Si hanno r. tutte le volte che una sorgente genera onde elettromagnetiche nella stessa gamma di frequenza dei radiosegnali che si vogliono ricevere. Naturalmente l’effetto di disturbo, che può giungere sino ad annullare l’intelligibilità del segnale utile, dipende dall’intensità dei segnali parassiti in rapporto a quella del segnale utile (➔ rumore), cioè dal cosiddetto rapporto segnale-rumore (SNR, signal to noise ratio). A parità di questo fattore, esso dipende poi dalla forma d’onda dei segnali disturbanti: in generale, l’effetto di disturbo più rilevante è dovuto a segnali aventi carattere impulsivo. Una prima categoria di r. è di origine atmosferica, soprattutto in dipendenza dei campi elettromagnetici che accompagnano le scariche elettriche temporalesche; sono praticamente inesistenti al di sopra di 30 MHz. Una seconda categoria di r. è di origine extra-atmosferica: si tratta di r. provenienti sia dal Sole (r. solari o rumore solare), sia dagli spazi cosmici (r. cosmici o rumore cosmico), di intensità media assai inferiore ai disturbi di origine atmosferica e interessanti una gamma di frequenze più alta (fino a 1000 MHz e anche oltre). Infine una terza categoria di r. (r. industriali) è dovuta a campi elettromagnetici generati da apparecchiature elettriche industriali o domestiche, come motori, interruttori, dispositivi di accensione degli autoveicoli, linee elettriche o apparecchi elettrodomestici. Questi disturbi raggiungono intensità anche maggiori di quelli dovuti alle scariche atmosferiche ed essendo quasi sempre a carattere impulsivo possono costituire un gravissimo impedimento al normale funzionamento dei collegamenti radioelettrici. È pertanto viva la preoccupazione di attenuarne le conseguenze mediante l’uso di opportuni accorgimenti e dispositivi che, sistemati negli apparecchi in cui si originano i r., ne limitino al massimo l’intensità; esistono al riguardo tassative disposizioni di legge e apposite organizzazioni di prevenzione e di controllo. Alla stessa categoria dei r. artificiali appartengono quelli dovuti al funzionamento di radiotrasmettitori operanti sulla stessa frequenza della stazione desiderata. A volte si lamentano interferenze alla ricezione per fenomeni di modulazione incrociata: questa si manifesta quando sono relativamente elevate sia l’intensità di campo della stazione richiesta, sia quella di una stazione non desiderata che trasmetta su una frequenza non troppo distante dalla prima.