Comunicazione telefonica effettuata per mezzo di radioonde: si tratta pertanto di una radiocomunicazione in cui i segnali trasmessi sono a frequenza vocale (300-3400 Hz ca.).
Nella stazione trasmittente le frequenze foniche da trasmettere vanno a modulare il segnale portante a radiofrequenza generato nel radiotrasmettitore e successivamente il segnale modulato viene amplificato e irradiato, sotto forma di onde elettromagnetiche, mediante l’antenna trasmittente; nella stazione ricevente il segnale in arrivo viene captato dall’antenna ricevente, amplificato, e infine sottoposto al procedimento della demodulazione, cioè l’inverso della modulazione, che dall’onda portante modulata in arrivo estrae le frequenze foniche trasmesse. In tal modo si è realizzata una comunicazione unidirezionale; se si vuole una comunicazione bidirezionale occorre che a ogni estremo del collegamento si disponga di un radiotrasmettitore e di un radioricevitore, con le relative antenne.
Nella r. commerciale (comunicazione duplex), i due terminali del circuito (radiotelefoni) sono costituiti da un vero e proprio telefono, opportunamente collegato a un radioricevitore e a un radiotrasmettitore, operanti ognuno in un proprio radiocanale; il collegamento tra il telefono e gli apparati radioelettrici avviene in genere per il tramite degli organi di una centrale telefonica. Anche il telefono cellulare (➔ telefonia) può essere considerato un radiotelefono, in quanto è un apparecchio radiotrasmittente e radioricevente per la comunicazione in r., collegato alla rete telefonica di terra tramite centrali di smistamento, denominate stazioni radio base (BTS, base transceiver station).
Nel caso della r. non commerciale (comunicazione simplex), in cui si usa un solo radiocanale e gli interlocutori parlano uno alla volta, il radiotelefono è costituito da un radioricetrasmettitore, in cui talora gli organi trasduttori fonici (un microfono e un ricevitore telefonico o un altoparlante) sono separati, talaltra sono riuniti in un microtelefono; il comando a pulsante con cui l’operatore passa dalla ricezione alla trasmissione è generalmente sistemato sull’impugnatura del microfono o del microtelefono. In molti casi, per evidenti ragioni di semplicità, ricevitore e trasmettitore hanno alcuni organi in comune. Radiotelefoni del genere (walkie-talkie) furono inizialmente realizzati, nel periodo immediatamente precedente la Seconda guerra mondiale, essenzialmente per usi militari e di polizia, per mantenere le comunicazioni tra stazioni fisse e mezzi mobili, ed ebbero un forte sviluppo durante il conflitto. Realizzati oggi in forma compatta, sono ancora largamente usati per comunicazioni militari, per collegamenti con mezzi mobili e tra mezzi mobili .