Comunicazione a distanza che utilizza come mezzo di trasmissione radioonde, cioè onde elettromagnetiche di frequenza compresa tra qualche kHz e circa 300 GHz. Un sistema di r. bilaterale richiede che ciascuna delle stazioni in comunicazione disponga di alcuni elementi essenziali: il trasmettitore e l’antenna trasmittente, che provvedono rispettivamente a generare le radioonde imprimendo in esse le informazioni da trasmettere (modulazione) e a irradiare le radioonde così modificate; l’antenna ricevente e il radioricevitore, che provvedono rispettivamente a captare le radioonde e a ricavare da esse le informazioni impresse. Le attività di r. sono sottoposte a una precisa disciplina giuridica, inquadrata nel più ampio contesto dei servizi di telecomunicazioni.
La data più significativa nella storia delle r. in generale, dopo gli esperimenti effettuati in laboratorio o all’aperto a distanze relativamente piccole da vari scienziati nell’ultimo decennio del 19° sec., è quella del 12 dicembre 1901. Quel giorno, a S. Giovanni di Terranova, nell’America Settentrionale, furono ricevuti da G. Marconi segnali radioelettrici trasmessi attraverso l’Atlantico dalla stazione trasmittente da lui stesso installata a Poldhu (Cornovaglia). Da allora gli sviluppi e i perfezionamenti della tecnica delle radiotrasmissioni sono stati continui e le r. sono entrate nell’uso comune trasformando tutti i settori delle attività umane, contribuendo all’evoluzione della cultura e del costume e dando un decisivo contributo in situazioni di emergenza.
L’avvento della r. e, parallelamente, della radiodiffusione, fu poi molto rapido: in Italia la prima stazione radiotelegrafica fu realizzata a Coltano nel 1910; tra il 1912 e il 1915 cominciarono i primi collegamenti con gli aerei in volo e successivamente si svilupparono sempre più le varie forme di assistenza alla navigazione sia aerea che marittima; i primi esperimenti di radiofonia furono effettuati nel 1909 negli USA e nel 1914 in Europa; le prime stazioni trasmisero programmi di radiodiffusione nel 1920; le trasmissioni televisive (➔ televisione), cominciate già dal 1937, ebbero grande diffusione dopo la Seconda guerra mondiale; la tecnica delle r. a microonde, sviluppatasi negli anni della Seconda guerra mondiale per eseguire rilevamenti e radiolocalizzazioni (radar e sistemi affini) si è poi notevolmente perfezionata, soprattutto nelle applicazioni ai ponti radio. In poco più di 50 anni le r. hanno avuto un grande sviluppo estendendo le loro applicazioni a una vasta gamma di impieghi, che si possono dividere in 3 grandi gruppi: radiodiffusione, sia radiofonica sia televisiva; servizi fissi e mobili di comunicazioni telefoniche, per servizio privato, pubblico o per scopi militari; servizi di radioassistenza alla navigazione marittima e aerea e sistemi di radiorilevamento e radiolocalizzazione (radar, loran, radiofari, radiosentieri ecc.).
Lo sviluppo delle r., per i suoi forti riflessi commerciali, ha portato sin dalla fine del 19° sec. alla creazione di grandi organismi industriali per l’esercizio del nuovo mezzo e la fabbricazione dei relativi apparati. Il primo organismo di tal genere fu la società costituita da Marconi nel 1897, un anno dopo la data in cui l’inventore aveva ottenuto in Gran Bretagna il suo primo brevetto di telegrafia senza fili. Per lo sviluppo rapidissimo delle r. e le limitazioni connesse al mezzo trasmissivo ci si trovò ben presto nella necessità di coordinare tra i vari organismi e i vari servizi l’uso delle radiofrequenze e di determinare specifiche caratteristiche per gli impianti trasmittenti e riceventi. La conferenza internazionale dedicata alle radiocomunicazioni tenuta a Berlino nel 1906 varò la prima Convenzione radiotelegrafica; durante questa conferenza fu anche definito il segnale internazionale di richiesta di soccorso, costituito dalle tre note lettere SOS. Successivamente ebbero luogo numerose altre conferenze internazionali dedicate a questa materia: particolare rilievo assunse quella di Madrid del 1932, che determinò la costituzione dell’UIT (Union Internationale des Télécommunications). Da allora, l’organo assembleare di questa, la Conferenza dei plenipotenziari, si riunisce ogni quattro anni con lo scopo di emendare e aggiornare la Convenzione istitutiva e il regolamento delle radiodiffusioni.
Dal punto di vista dell’attribuzione delle bande di frequenze la superficie terrestre è stata divisa in 3 regioni, di cui, grosso modo, la prima comprende l’Europa, l’Africa e l’Asia ex sovietica, la seconda le due Americhe, la terza l’Asia centrale e meridionale (compresi la Cina e il Giappone) e l’Oceania. Nonostante la precisa regolamentazione e i controlli sull’applicazione della stessa effettuati dagli organi dell’UIT e dai singoli governi, l’affollamento nell’etere delle varie trasmissioni è tale che numerose risultano le interferenze reciproche. Per tale ragione l’UIT e l’organo internazionale tecnico scientifico che l’assiste in tale campo, e cioè il CCIR (Comité Consultatif International des Radiocommunications), hanno stabilito norme molto severe anche per le caratteristiche tecniche degli apparati e per i sistemi di trasmissione utilizzati per i vari servizi. Ciò riguarda in particolare la larghezza della banda di frequenze utilizzata, la potenza massima trasmessa, il sistema di modulazione o la stabilità dei sistemi emittenti.
Le r. militari comprendono schematicamente ponti radio quali mezzi di comunicazione principali fra comandi di grandi unità; stazioni radioriceventi e radiotrasmittenti interconnesse in maglie di una rete per le comunicazioni nell’interno di ogni grande unità; radiotelefoni per le comunicazioni a brevissima distanza fra reparti operanti. Al sistema di r., unitamente a quello delle telecomunicazioni via filo, provvedono nelle grandi unità (armate, corpi d’armata e divisioni) appositi reparti appartenenti all’arma delle trasmissioni (nata dopo la Seconda guerra mondiale dall’arma del genio) fino a livello dei gruppi tattici; al di sotto provvedono le stesse unità operanti (battaglione di fanteria, carri, gruppi d’artiglieria) con proprio personale specializzato.
Le r. d’interesse aeronautico vengono espletate da 4 appositi servizi: a) servizio aeronautico fisso delle telecomunicazioni, b) servizio aeronautico mobile delle telecomunicazioni, c) servizio aeronautico di radiodiffusione, d) servizio aeronautico di radionavigazione. Il primo assicura i collegamenti fra punti fissi, per es., fra i vari enti del controllo della circolazione aerea. Il secondo riguarda i radiocollegamenti tra stazioni a terra e aeromobili in volo (terra-bordo), tra aeromobili e stazioni a terra (bordo-terra) e tra aeromobili (bordo-bordo); una particolare forma di r. terra-bordo, che rientra nell’ambito del secondo servizio, è quella che, avvalendosi dell’impiego del radar per il controllo del traffico aereo, è nota come servizio radar. Il terzo servizio, quello di radiodiffusione, è detto anche di emissione circolare per la sua caratteristica di diffondere notizie nello spazio, senza che si stabilisca un collegamento bilaterale. Il servizio di radionavigazione, infine, comprende tutti i sistemi di navigazione aerea radioassistita.