traffico telecomunicazioni Volume dei messaggi che, in un sistema di elaborazione e trasmissione di dati a distanza, sono trasmessi su ciascuna linea di comunicazione; come misura dell’intensità media del t. si assume il prodotto del numero di messaggi trasmessi nell’unità di tempo per la durata media di un messaggio (➔ rete; telecomunicazione). trasporti L’insieme del movimento di mezzi di trasporto relativi a un determinato settore (t. aereo, navale, terrestre; t. su gomma, su rotaie) e anche l’insieme dei passeggeri, posta e merci. Il t. stradale è la massa di veicoli e pedoni che passa per una strada (il t. pedonale è quello dei pedoni).
Le necessità derivanti dal continuo aumento del t. aereo e le possibilità offerte dai satelliti per la navigazione e per le telecomunicazioni hanno richiesto un cambiamento radicale nell’impostazione del problema del controllo del t. aereo e, al tempo stesso, hanno fornito i mezzi per risolverlo. Gli aerei si muovono nelle aerovie passando da un radiofaro (➔) a un altro: con questo sistema si possono garantire distanze di separazione fra gli aerei in volo che rendono minimo il rischio di collisione; tuttavia ciò comporta un costo elevato in termini di ore di volo e, di conseguenza, maggior consumo di carburante e inquinamento atmosferico, maggior numero di ore d’impegno di equipaggi e velivoli e maggiori tempi di spostamento per i passeggeri. Per ovviare a tali inconvenienti si dovrebbe percorrere una rotta ‘rettilinea’ dall’aeroporto di partenza a quello di destinazione.
La navigazione satellitare ha reso possibile tale procedura e consente di fare a meno delle aerovie permettendo al pilota di un aeroplano di scegliere la rotta nel cielo e comunicare automaticamente ai centri di controllo la sua posizione. Con la navigazione satellitare non si parla più dunque di controllo, ma di gestione del t. aereo (ATM, Air Traffic Management). Il cambiamento di terminologia è giustificato dal fatto che il lavoro del controllore non consiste più nell’assegnare al pilota un ristretto spazio di cielo in cui volare, ma nella sorveglianza generale; i piloti degli aerei che si trovino nella stessa zona possono comunicare fra loro via satellite e segnalare in anticipo eventuali cambiamenti di rotta. Il controllore, per quanto riguarda il t. in rotta, si limita a garantire le distanze di separazione: egli deve conoscere le posizioni dei vari aeroplani e inviare istruzioni al pilota. Nasce da ciò il concetto di sistema globale per le comunicazioni, inteso come stretta interrelazione tra navigazione e sorveglianza, che ha aperto la strada a soluzioni integrate: ricavare i dati di posizione da un sistema di satelliti (➔ GNSS); trasmettere i dati stessi attraverso un altro sistema di satelliti (➔ INMARSAT) ecc. Nel t. in prossimità di un aeroporto (atterraggio), il controllo è molto più stretto; si tratta di incanalare i flussi di t. nella direzione della pista (o delle due piste parallele che si trovano negli aeroporti di maggior traffico). Con l’aiuto del radar, quindi, si esercita un controllo non dissimile da quanto si è fatto finora.