(gr. ᾿Ελευσίς) Antica città dell’Attica, famosa per il santuario di Demetra e Kore e per i riti sacri a esso collegati. Alleata di Atene, visse un periodo di sviluppo tra la fine del 7° e l’inizio del [...] sacre) e scarsi resti di due templi di età romana. Il Telesterion, più volte ricostruito, trasformato e ampliato micenea, ma nulla si sa del suo carattere originario. Il più antico documento sul culto è l’omerico Inno a Demetra che narra ...
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Arte, affine al disegno, del vergare, ben collegandoli fra loro, i segni grafici di una lingua. La forma delle lettere dipende dal mezzo usato (scalpello, pennello, penna ecc.) e dal materiale sul quale [...] umanistica e alla rinascita della capitale lapidaria romana, si manifestò un particolare interesse per i a una speciale predilezione per l’arte della calligrafia. La più antica scrittura d’arte araba fu il kufico, adoperato nei manoscritti (coranici ...
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Comune dell’Abruzzo (59,57 km2 con 50.287 ab. nel 2020, detti Teatini), capoluogo della provincia omonima. Sorge a destra del fiume Pescara, a 15 km dal mare, su una stretta dorsale (330 m s.l.m.) che [...] conurbazione» con la vicina area metropolitana pescarese.
Nell’antichità C. fu capoluogo dei Marrucini (Teate Marrucinorum), Anna) con tombe dalla tarda età del Ferro a quella romana. Devastata dai Visigoti, poi dagli Eruli, fu fatta riedificare ...
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Mammifero della famiglia Elefantidi, unica dell’ordine Proboscidati. Gli e. appartengono a due generi: Loxodonta (in Africa) e Elephas (in Asia). Sono i più grandi Vertebrati viventi terrestri: l’e. africano [...] . Dello stesso periodo sono noti i mammut.
Gli e. da guerra di Cartaginesi ed Egiziani appartenevano a una razza nordafricana di e. africano, estinta in epoca romana; anche gli e. asiatici furono addestrati nell’antichità per l’impiego in guerra. ...
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(gr. Παλμύρα; arabo Tadmur) Oasi con centro abitato della Siria (47.041 ab. nel 2003), posta a metà strada tra il Mediterraneo e l’Eufrate. Nell’età antica fu un centro florido, grazie all’abbondanza [...] cuneiforme degli inizi del 2° millennio a. C., in età romana P. costituì una specie di territorio neutro fra Roma e di singolare importanza per la storia dell’arte della tarda antichità.
Caduto nel maggio 2015 sotto il controllo dell'organizzazione ...
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Uomo che ha generato uno o più figli, considerato nella sua relazione con i figli stessi. Si dice anche di persona che abbia per legge autorità e mansioni paterne: p. adottivo, per adozione; p. putativo, [...] F.-M.-P. Libermann. Si dedica all’evangelizzazione dei non cristiani, soprattutto dei più poveri ed emarginati.
Storia
Presso gli antichiRomani si chiamarono patres i patrizi (in opposizione ai plebei) e i senatori. Pater familias Nella famiglia ...
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Storico del mondo antico e filologo italiano (n. Bari 1942). è professore emerito di filologia greca e latina presso l’Università di Bari, profondo conoscitore della cultura classica e autore di importanti [...] insegnato anche papirologia, letteratura latina, storia greca e romana. Membro dell'Institute for the classical tradition di 2 voll., 1989-97; Idee d'Europa, 1997; Noi e gli antichi, 2002; 1956. L'anno spartiacque, 2008; La storia falsa, 2008; ...
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Linguistica
A. vocalica Fenomeno di alcune lingue, come le ugro-finniche e le turche, per cui il vocalismo suffissale (o postonico) ha un timbro simile a quello della radice (o della sillaba accentata) [...] la casa» ma kert-hez «presso il giardino».
Musica
Nell’antichità classica, erano dette a. le varie scale modali come la dorica , tra gli ultimi echi della tradizione culturale greco-romana e le pratiche nuove, si registrarono numerose accezioni ...
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Commediografo greco (Atene 344-43 o 342-41 - ivi 293-92 o 291-90 a. C.). Figlio di un ricco cittadino, Diopeite, e nipote del commediografo Alessi. Sebbene la tradizione lo consideri scolaro di Teofrasto [...] ebbe la prima vittoria col Δύσκολος. Fu poeta fecondo; gli antichi conoscevano di lui almeno 105 commedie; ma non ebbe durante un sol verso (γνῶμαι μονόστιχοι), messe insieme in età romana (in totale, circa 2000 versi). Ma scoperte papirologiche ci ...
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Cèlio (lat. Caelius) Uno dei colli di Roma; il nome sarebbe derivato, secondo gli antichi, da Cele Vibenna, condottiero etrusco, che lo avrebbe occupato al tempo dei Tarquinî. Fece parte del Settimonzio, [...] basilica, sorta nel 4° sec. entro le strutture di una casa romana del 3°, e decorata di affreschi specie del sec. 9° e 11 della Villa Celimontana (Mattei), le cui raccolte di antichità sono state in gran parte trasferite al Museo nazionale ...
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antichita
antichità (ant. antiquità) s. f. [dal lat. antiquĭtas -atis, rifatto, per la forma con -chi-, su antico1]. – 1. L’essere antico; stato, condizione di ciò che è antico: l’a. di un palazzo, di un codice; monumento venerabile per la...
antico1
antico1 (ant. antìquo) agg. e s. m. [lat. antīquus, der. di ante «prima, avanti»] (pl. m. -chi). – 1. a. Di età passata da gran tempo; che risale a molti anni o a molti secoli fa: i tempi a., un a. palazzo; un proverbio a., un’a. leggenda;...