GENIO
W. Fuchs
Il G. è una figura centrale e peculiare della religione romana, Certamente non derivata dall'ambiente greco. Si possono forse rintracciare determinati lineamenti sino allo stato etrusco [...] la nota erma con ritratto del banchiere L. Cecilio Giocondo con l'iscrizione genio l nostri felix l., la quale significa che il liberto Felice ha dedicato questa erma al G. del suo padrone. In base a questo reperto è lecito, e si deve, riconoscere ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Graecia capta: collezionismo e saccheggio
Giuseppe Pucci
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’espansionismo imperialistico di Roma ha come [...] in oro nel santuario di Delfi) e praticato ampiamente dai suoi accoliti. Descrivendo la casa di uno di questi, il famigerato liberto Crisogono, Cicerone (Pro Sexto Roscio Amerino, XLVI, 133) dice: “E avete un’idea di tutto quello che ha presso di sé ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il califfato degli Omayyadi
Claudio Lo Jacono
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Tra il 661-750 la umma è governata da Damasco. La flessibilità [...] un solido movimento clandestino che abbia prospettive di successo, ne affida la responsabilità operativa ad Abu Muslim, un geniale liberto persiano o arabo.
Questi muove dall’oasi persiana di Merv dove, fin dall’epoca di Mu‛awiya, erano state ...
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Nell'antichità greco-romana. - Gli attori del teatro greco non furono mai in numero superiore a tre. L'introduzione del primo attore viene dalla tradizione attribuita a Tespi: con questa introduzione il [...] alcuni fra i diritti civili). Alla testa d'ogni compagnia stava un direttore (dominus gregis) ch'era d'abitudine un liberto. La scelta dei drammi da rappresentare era generalmente lasciata del tutto a lui, senza che v'intervenissero punto coloro che ...
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SATIRA (in relazione all'etimologia, da satur, l'esatta ortografia sarebbe satura; satyra è forma tarda dovuta al raffronto con σάτυρα; satira è forma grecanica)
Augusto MANCINI
Ferdinando NERI
Antichità [...] un L. Albucius di cui Varrone ricorda i libelli luciliano charactere, forse a Servio Nicanore (Suet., Gramm., 5), al liberto di Pompeo, Leneo (Suet., Gramm., 15), forse allo stesso varrone, che sappiamo avere scritto quattro libri di satire luciliane ...
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GIUDEA (A. T., 88-89)
Roberto ALMAGIA
Raimondo Bacchisio MOTZO
Nome storico, rimasto tuttavia nell'uso fino al presente, col quale si designa la parte meridionale dell'altipiano interno della Palestina [...] a un conflitto fra Giudei e Samaritani, e gli successe Antonio Felice (dal 52 al 60 d. C.), fratello di Pallante, liberto di Claudio, che represse i Zeloti, predicanti l'indipendenza e la ribellione a Roma; il zelotismo assunse allora una forma più ...
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PRETORE
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Magistrato romano fra i maggiori. Il senso originario della parola praetor (da prae e ire: colui che va innanzi) è quello di comandante di un esercito; e fu infatti questo [...] pretore non faceva che vigilare sull'esattezza della ripetizione. Ma nel 304 a. C. (ad opera, si dice, di Gneo Flavio, liberto di Appio Claudio Cieco) le azioni furono rese di pubblica ragione; e da questo momento si ammise che non solo i pontefici ...
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TIBULLO (Albius Tibullus)
Ettore Bignone
Poeta latino. Ben poco sappiamo della sua vita. Ignoto è l'anno della nascita; con qualche probabilità si può stabilire che sia morto nel 18 o nel 19 a. C. Lo [...] di T., ma un altro poeta del circolo di Messala la cui opera letteraria fu confusa con quella del nostro. Che fosse un liberto o uno schiavo pensarono alcuni; ma tale non appare dai cenni che dà di sé nelle sue poesie. È dunque un poeta romano ...
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Clemente I, santo
Francesco Scorza Barcellona
Nella lista dei vescovi di Roma fornita da Ireneo di Lione, C. (o Clemente Romano) è considerato il terzo successore degli apostoli dopo Lino e Anacleto. [...] , come per certe sue caratteristiche di stile e di composizione. J.B. Lightfoot ha supposto che C. fosse un liberto di famiglia patrizia.
Secondo il Liber pontificalis C., romano di nascita, della regione celimontana, figlio di Faustino, avrebbe ...
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Vedi BOLLI LATERIZI dell'anno: 1959 - 1994
BOLLI LATERIZÎ (v. vol. II, p. 124)
F. Taglietti; C. Zaccaria
Roma e dintorni. - Gli studi degli ultimi anni, dovuti soprattutto alla scuola finlandese che [...] pienamente accettata la partecipazione diretta a svariate attività economiche (cui si aggiungono degli equites, qualche liberto e schiavo imperiale), unitamente a quanto segnalato sulle vicende della distribuzione del prodotto finito, pare quindi ...
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liberto
libèrto s. m. (f. -a) [dal lat. libertus, der. di liber «libero»]. – Nell’antica Roma, chi, per atto del proprio padrone (o, durante l’Impero, per sentenza del magistrato), veniva affrancato, mediante manomissione, dalla schiavitù,...
liberta
libertà (ant. libertate e libertade) s. f. [dal lat. libertas -atis]. – 1. a. L’esser libero, lo stato di chi è libero: amo la mia l.; non posso rinunciare alla mia l.; L. va cercando, ch’è sì cara, Come sa chi per lei vita rifiuta...