Sauri Sottordine di Rettili Squamati (detti anche Lacertili), diviso in 26 famiglie circa, tra cui Geconidi, Agamidi, Lacertidi, Elodermatidi, Camaleontidi. La sistematica del gruppo è discussa; in alcune classificazioni i S. sono considerati un taxon non valido perché parafiletico e i 3 infraordini che lo compongono sono elevati al rango di sottordini indipendenti degli Squamati: Autoarcoglossi, Gecoti e Iguane. Gli Autoarcoglossi (con 13 famiglie) comprendono lucertole, varani e scinchi.
Dal punto di vista paleontologico, sembra che i S. derivino da Eosuchi affini a Prolacerta, del Triassico inferiore dell’Africa meridionale. Dal Giurassico si sono sviluppate forme tuttora viventi, come l’iguana, ma quelle più importanti sono le forme marine del Cretacico, suddivise nei gruppi Dolicosauri e Mosasauri.
Sono diffusi, con circa 5000 specie, in tutto il mondo, a eccezione delle regioni fredde e di alta quota. Particolarmente abbondanti fra il tropico del Cancro e quello del Capricorno; poche specie si spingono a nord del Circolo polare artico; a sud raggiungono il 50° di latitudine.
Di dimensioni variabili, da pochi centimetri di lunghezza fino a 3,50 m circa, di aspetto generalmente slanciato, hanno arti variamente sviluppati, pentadattili, armati di unghie, talora piccoli, ridotti e rudimentali, o anche assenti. Il corpo è rivestito di squame cornee in qualche caso accompagnate e sostenute da piastrine ossee di origine dermica. Questo strato corneo del tegumento presenta in genere aspetti diversi nelle varie regioni del corpo e va soggetto a mute che si compiono più volte all’anno. Nel cranio sono presenti una sola fossa temporale (che può anche mancare), un forame parietale, l’osso quadrato (mobile) e un solo condilo per l’articolazione del cranio con la colonna vertebrale. Questa comprende da 16 a una settantina di vertebre; le prime due, come negli Uccelli e nei Mammiferi, sono differenziate a formare l’atlante e l’epistrofeo; 2 sono le vertebre sacrali. Nel cinto scapolare sono presenti il coracoide e un episterno; la clavicola è ridotta. Nel cinto pelvico sono variabili la forma e le dimensioni di ileo, ischio e pube. Cinto scapolare e cinto pelvico sono rudimentali in relazione alla riduzione degli arti. La mandibola, che ha i due rami fusi anteriormente, e la mascella (talora anche le ossa del palato) portano denti saldati alle ossa stesse, mai impiantati in alveoli. Gli occhi di solito sono protetti da palpebre mobili; di regola, nell’orecchio è presente la membrana del timpano. Ordinariamente è presente la vescica urinaria.
In maggioranza ovipari, i S. depongono poche uova rivestite di un guscio pergamenaceo, che per il successivo sviluppo dipendono dalla temperatura ambientale. Numerose specie depongono uova con involucro delicato e con embrioni già completamente sviluppati, che sgusciano immediatamente dopo la deposizione e sono capaci di vita autonoma; sono cioè specie vivipare.
Caratteristiche dei S. sono certe formazioni ghiandolari, dette pori femorali o anali o inguinali , allineati o dinanzi all’apertura cloacale (v. fig.), o lungo la parte inferiore delle cosce, sia nelle femmine sia nei maschi (in talune specie soltanto nei maschi), di ignoto significato funzionale.