scoria geologia In vulcanologia, frammenti iuvenili da poco a mediamente vescicolati; sono più densi delle pomici e di colore più scuro. Si distinguono: s. di lava, blocchetti rugosi e frastagliati che limitano, superiormente e inferiormente, una massa di lava e che si producono per la sfuggita dei gas magmatici attraverso la crosta ancora plastica che si forma, in un primo tempo, sulla corrente lavica; s. di lancio, brandelli di lava lanciati in aria durante la fase esplosiva di un vulcano e successivamente solidificatisi in varie forme; tali s. sono generalmente leggere e porose; s. saldate, ammassi di s. di lancio che, ricadute sul terreno ancora fluide, si sono rinsaldate tra loro solidificandosi.
I coni di s. sono edifici troncoconici che si formano per l’accumulo di s. intorno a un centro di emissione. Derivano essenzialmente da attività vulcanica di tipo stromboliano. medicina S. alimentari Parte degli alimenti che non viene digerita né assorbita in quantità significativa, importante tuttavia perché stimola la peristalsi intestinale e quindi l’espulsione delle feci. tecnica In metallurgia, residuo di un’operazione di estrazione di un metallo da un minerale che lo contiene, o di un processo di rifusione o di affinazione di un metallo o lega metallica. Le s. possono trovare utilizzazione: così le s. d’altoforno, basiche e raffreddate bruscamente, costituiscono materiale di partenza per la fabbricazione di leganti idraulici.
Più in generale, nella tecnica, materiali che vengono allontanati durante il processo di lavorazione perché ritenuti non idonei a dar luogo ai prodotti finiti; spesso s’intende anche il residuo finale di una lavorazione industriale.
Nelle tecnologie nucleari, le s. radioattive sono le sostanze radioattive che residuano dall’uso dei combustibili nucleari (centrali nucleari e attività mediche, industriali e di ricerca); presentano caratteristiche variabili entro limiti molto estesi. Ciò ha posto la necessità di una loro classificazione, in relazione da una parte ai danni che possono causare all’uomo e all’ambiente, dall’altra al tipo di interventi da adottare per il loro smaltimento. Il periodo di dimezzamento dei radionuclidi associati alle s. è il parametro più importante su cui fondare una classificazione di tipo quantitativo. Al riguardo, le sostanze radioattive possono grossolanamente raggrupparsi in due specie: i nuclei risultanti dalle fissioni (prodotti di fissione di cui, fra i più pericolosi, gli isotopi 90Sr, 137Cs e 85Kr, con periodi di dimezzamento non superiori ai 30 anni) e i nuclei che si formano per assorbimento neutronico negli elementi fissili e fertili (attinidi o transuranici, con periodi di dimezzamento molto più lunghi).