Utensile costituito da una lama di acciaio, diritta o circolare, munita di dentatura per il taglio di materiali vari, come i metalli, il legno o le pietre naturali. Secondo il tipo e il movimento dell’utensile, si possono distinguere quattro tipi di s.: alternative (con moto di va e vieni), a nastro, circolari e a catena (con moto continuo). I tipi più semplici di s. alternative sono quelli manuali da falegnameria, a lama libera (fig. A, B); la s. ha i denti allicciati, cioè alternativamente piegati a destra e a sinistra, in modo da generare un solco più largo dello spessore della lama, da ridurre lo sviluppo di calore, e da evitare che la lama resti serrata nel taglio. Per segature minute e complesse si usano lame filiformi con telaio allungato, in modo da operare anche a distanza notevole dal bordo della lamina in lavorazione; la s. utilizzata prende il nome di seghetto o s. ad archetto. Per i tipi di s. azionate da motore ➔ segatrice.
Lo strumentario chirurgico, oltre a tipi di s. analoghi a quelli usati comunemente (s. ad archetto, s. a coltello), comprende un tipo particolare, la s. filiforme di Gigli, che è costituita da un filo di acciaio tagliente fermato a due manici; il filo viene passato ad ansa intorno al tratto osseo da segare; procedendo il taglio dalla profondità verso la superficie, non si corre il rischio di offendere gli organi profondi.
Strumento musicale del primo Novecento, consistente in una normale s. a mano che l’esecutore tiene fra le ginocchia, sfregando la parte non dentata con un archetto di violino, violoncello o contrabbasso e producendo un caratteristico glissando continuo. È stata usata quasi esclusivamente nel jazz.
preistoria In paletnologia, lama di selce, ossidiana o altra pietra, che presenti una serie di minute intaccature molto regolari.
In etnologia, procedimento a s., uno dei tre metodi di accensione del fuoco per confricazione, consistente nell’imprimere un rapido movimento di andirivieni a una bacchetta contro un tronco secco (Australiani, gruppi primitivi dell’Asia sud-orientale, Nuova Guinea), oppure a un bambù spaccato per metà contro l’altra metà del medesimo (Negritos delle Filippine, Veddoidi di Malacca, Toala di Celebes).
Nel linguaggio militare, si disse formazione a s. quella adottata dalle truppe di fanteria (15°-16° sec.) per fermare lo slancio dell’attaccante.
In antichi Stati italiani, imposte per testa o per famiglia, a carattere giornaliero; con rate quotidiane eguali come i denti di una s., ebbero carattere di prestito obbligatorio ma fruttifero, o anche di multa a sconto di pene o bandi o di corrispettivo per l’esenzione dalla milizia.
Per il pesce s. ➔ Pristiformi.