Comune della prov. di Napoli (9,9 km2 con 16.542 ab. nel 2008), situato sul versante nord-occidentale della penisola che da essa prende nome. Si distende sopra un alto terrazzo tufaceo, che domina a picco il mare da un’altezza di 50 m, in mezzo a una rigogliosa vegetazione. Stazione climatico-balneare di fama internazionale, la principale risorsa economica è rappresentata dal turismo. Tradizionale la lavorazione del legno intarsiato e dei merletti.
Fondata probabilmente dai Greci, S. subì temporaneamente la supremazia degli Etruschi e poi, dal 420 a.C., l’influsso degli Oschi. In età romana è ricordata per aver partecipato all’insurrezione degli Italici (90 a.C.); vi fu quindi dedotta da Silla una colonia, cui seguì più tardi uno stanziamento di veterani di Ottaviano. Durante la crisi del dominio bizantino in Italia del 7° sec., S. acquistò autonomia come ducato (Ducato di S.), prima sotto la supremazia dei duchi di Napoli, poi con arconti e duchi propri. La storia di S. si confonde poi con quella delle altre città della Campania; prese parte alle leghe antimusulmane; combatté i Longobardi di Benevento; conobbe lotte familiari tra i nobili locali. Il Ducato di S. perse definitivamente la propria indipendenza nel 1137, quando fu assorbito nel nuovo regno dei Normanni. S. seguì da allora le sorti generali del regno, non senza ribellioni e conflitti.
Della città greca e osca si hanno solo alcune tombe, resti di mura e di una porta. Il duomo (rifatto nel 15° sec.) ha un notevole portale marmoreo del 1479 e un originale campanile poggiante su un arco con colonne antiche. Interessante il Sedile Dominova (14°-15° sec.), loggia quadrata dei nobili sorrentini con cupola barocca. Nella villa Correale è il museo omonimo, che raccoglie importanti frammenti marmorei classici e bizantineggianti, quadri di scuola napoletana del 17° sec., porcellane di Capodimonte. Di rilievo, la Base di S., base d’altare di età imperiale, ornata di rilievi che illustrano l’opera di restaurazione religiosa di Augusto.
Penisola Sorrentina (270 km2 ca.) Si estende nel Mar Tirreno tra i golfi di Napoli e di Salerno, separati dalla Punta Campanella. Di natura calcarea, è attraversata dalla dorsale dei Monti Lattari, che raggiungono la massima altezza nel Monte Sant’Angelo a Tre Pizzi (1443 m), ed è incisa da profonde gole e attraversata da valli a terrazze. Tra le insenature, le principali sono quelle di S., di Positano e di Amalfi. La vegetazione è costituita da noci, castagni, alberi da frutta (famosi gli agrumi), ulivi e viti. Tutta la regione peninsulare è famosa per la mitezza del clima e la bellezza dei paesaggi e dei centri costieri (Vico Equense, S., Positano, Amalfi, Minori, Maiori, Vietri sul Mare).
Lungo il litorale della Penisola Sorrentina si conservano le rovine di varie ville romane: di Agrippa Postumo, della Punta di S., della Punta di Massa, della Punta Campanella, e altre minori sparse, con varie installazioni sul mare. Oggetti votivi confermano l’esistenza di un tempio di Atena sulla Punta Campanella