steppa Formazione vegetale aperta costituita da erbe annue o perenni e da arbusti nani, diffusa nelle regioni a clima tropicale asciutto e temperato continentale. Tipiche sono le s. dove prevalgono le Poacee, come quelle di Russia, Ungheria, Argentina (qui dette pampas); altri tipi di s. sono le s. salate, nelle quali prosperano arbusti ed erbe che amano terreni salmastri (alofile), come nell’Asia centrale, e le s. a piante grasse, per es. a Cactacee, come nel Messico. In generale, le piante delle s. sono xerofite, vivendo preferibilmente in ambienti aridi. Il clima steppico (o subdesertico) è caratterizzato da alte temperature durante tutto l’anno, con scarsezza di piogge. Queste si riducono a una stagione della durata massima di 2-3 mesi, di solito in corrispondenza al periodo nel quale il sole è più alto (piogge zenitali). La vegetazione arborea manca; quella erbacea è rappresentata da piante a ciclo vegetativo rapido o adatte alla siccità. Hanno clima steppico vaste regioni interne dell’Africa settentrionale e meridionale, la maggior parte dell’altopiano iranico, estese zone dell’Asia centrale, dell’Australia ecc.
Arte delle s. Espressione che, insieme con altre equivalenti (arte animalistica, arte delle migrazioni), indica la produzione artistica (2° millennio a.C.-1000 d.C.) delle popolazioni nomadi abitanti le immense regioni steppose comprese tra il Danubio e la Manciuria, limitate a N dalla tundra boreale e a S dalle campagne cinesi. Caratteristica principale di quest’arte è la stilizzazione lineare di motivi naturalistici, per lo più animalistici, che, usata in senso ornamentale, decora le lamine delle bardature dei cavalli e i semplici oggetti di uso comune in metallo, osso ecc. (spade, coltelli, cofanetti, pettini). I centri principali di questo fenomeno artistico sono la zona degli Altai, l’altopiano dell’Ordos e la Russia meridionale. Nella sua estremità occidentale, fra il Danubio e il Don, l’arte delle s. si presenta come arte scitica.