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subordinazione

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subordinazione In linguistica, nella sintassi del periodo, la relazione che si stabilisce tra due proposizioni collocate nel periodo su piani diversi, in modo che l’una (subordinata) risulti dipendente logicamente e grammaticalmente dall’altra, che viene detta perciò principale, o reggente (➔ proposizione).

Il rapporto di dipendenza si può istituire con procedimenti sintattici differenti: la dipendente può essere introdotta da congiunzioni subordinative (distinte in causali: poiché, perché, siccome; finali: affinché, perché; temporali: quando, mentre, appena che, prima che, dopo che; modali: come; condizionali o ipotetiche: se, qualora; consecutive: sicché; concessive: quantunque, sebbene, benché ecc.), oppure da pronomi o avverbi relativi; inoltre i modi e i tempi del verbo della dipendente sono regolati in funzione di quelli della reggente, secondo leggi diverse nelle diverse lingue. La s., in quanto procedimento grammaticale, ha un valore puramente formale, dal momento che lo stesso rapporto logico può essere espresso mediante la coordinazione, che è il processo grammaticale opposto: per es., un legame causale come nella frase poiché ha lavorato molto, è stanco, può essere espresso in modo equivalente dalla frase è stanco, infatti ha lavorato molto. Così l’indoeuropeo, nella sua fase più antica, non sembra far uso della s., salvo che per le proposizioni relative; tutti gli altri tipi di proposizioni subordinate sono creazioni indipendenti nelle diverse lingue. Nelle lingue moderne si osserva di nuovo la prevalenza della coordinazione sulla s., specie nel linguaggio corrente. Subordinante Si dice di ogni elemento sintattico che abbia la funzione di stabilire una dipendenza nel periodo; può essere quindi riferito a una proposizione principale, con riguardo ai suoi rapporti con le dipendenti, oppure alle congiunzioni subordinative, ai pronomi e agli avverbi relativi, in quanto elementi che istituiscono un rapporto di subordinazione.

Vedi anche
proposizioni esplicite In sintassi, proposizioni che hanno il predicato di modo finito (indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo), contrapposte alle implicite, che hanno il predicato di modo infinito (infinito, participio, gerundio, o, in latino, supino). congiunzione In grammatica, parte invariabile del discorso che congiunge fra loro due elementi simili di una proposizione, oppure due membri di un periodo. Le congiunzione si distinguono, per la forma, in semplici (e, né, o…) e composte (eppure, sebbene); a queste si aggiungono le locuzioni congiuntive (appena ... condizionale In grammatica, il modo condizionale del verbo (o condizionale) indica ciò che si desidera o si può fare se si avverano certe condizioni. Un condizionale con paradigma proprio si è sviluppato nelle lingue neolatine. Le lingue germaniche hanno un condizionale perifrastico (ingl. I would say «direi»). ... congiuntivo In grammatica, modo indicante la volontà, la possibilità, la proiezione nel futuro dell’azione pensata (quindi spesso usato a designare il futuro). Il suo impiego viene sovente a coincidere con quello dell’ottativo; ciò ha fatto sì che in latino e in germanico i due modi si siano fusi in uno e che nel ...
Categorie
  • GRAMMATICA in Lingua
Tag
  • PROPOSIZIONI SUBORDINATE
  • SINTASSI
Vocabolario
subordinazióne
subordinazione subordinazióne s. f. [dal lat. mediev. subordinatio -onis]. – 1. a. La condizione oggettiva di chi dipende da altre persone gerarchicamente superiori per grado e per autorità; in senso più soggettivo, il sentimento di sottomissione...
subordinaménto
subordinamento subordinaménto s. m. [der. di subordinare], non com. – Lo stesso ma meno frequente, e con usi più limitati, di subordinazione.
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