(o Tai) Popolazioni dell’Indocina, immigrate dalla Cina meridionale al principio dell’era volgare. I gruppi principali sono gli Shan del Myanmar, i Siamesi, i Lao della Thailandia e gli Ahom dell’Assam. Sebbene la cultura dei T. abbia subito variamente l’influsso di quella dei popoli con cui essi vennero a contatto, presenta però dovunque un fondo comune originario nel quale si possono individuare la sedentarietà, la conoscenza dell’aratro e dell’irrigazione, il fiorente allevamento dei bovini, la siderurgia, l’uso del telaio orizzontale ecc. Unica nel tipo è anche l’abitazione tradizionale di legno, di forma quadrangolare e sorretta da pali. Nel 12° sec. si diffuse fra i T. il buddhismo che soppiantò la religione precedente. Il gruppo più numeroso di T. è quello dei Siamesi, che ereditarono dagli Khmer (da essi sopraffatti dopo secolari lotte) la cultura hindu, risentendo anche di influssi cinesi e, recentemente, occidentali.
Il gruppo delle lingue t., appartenenti alla sezione sino-siamese della famiglia linguistica indocinese, è diviso generalmente in tre sottogruppi, che si articolano a loro volta in numerosi dialetti: settentrionale, con i dialetti ahom e khamti dell’Assam, e tairong, nora, aitonia e shan del Myanmar; orientale, con il li, il lao, il loi, il klai, e il lakia dell’isola di Nainau; meridionale, con il thai in senso stretto o siamese, il lao della Thailandia, e il lü e il khün degli Stati di là dal Saluen. Tra tutti i dialetti t. l’ahom presenta un carattere spiccatamente arcaico e pare rispecchiare la lingua anticamente importata nell’Assam dai primi immigrati thai.