(fr. Toulouse) Città della Francia sud-occidentale (439.453 ab. nel 2007), capoluogo del dipartimento dell’Haute Garonne e della regione dei Midi-Pyrénées, situata a 140 m s.l.m. nella pianura alluvionale della Garonne. È anche attraversata dal Canal du Midi. L’impianto urbanistico moderno si deve alle profonde ristrutturazioni attuate nel 18° e 19° sec., con sventramenti e apertura di grandi arterie alberate che chiudono il nucleo urbano più antico, posto lungo il corso della Garonne; intorno a esso si sono estesi, a macchia d’olio, i più recenti quartieri residenziali e industriali. Lo sviluppo demografico ha avuto un forte impulso a partire dall’Ottocento: da 50.000 ab. nel 1821 a 127.000 ab. nel 1866, ancora raddoppiati alla vigilia della Seconda guerra mondiale. T. è ubicata sulle principali direttrici di traffico (stradale, ferroviario, fluviale) fra la costa atlantica e quella mediterranea, alla convergenza fra le valli sud-occidentali del Massiccio Centrale e quelle dei Pirenei centrali. Grazie anche alla sua eccellente posizione, la città è divenuta attivo centro culturale (sede di un’antica università e di numerosi musei, biblioteche e istituti di ricerca), commerciale e industriale. L’apparato industriale si è sviluppato dall’inizio del Novecento; importanti sono la metallurgia, la chimica, l’industria aeronautica e, a partire dagli anni 1990, le produzioni ad alta tecnologia. T. è anche sede di uno dei principali aeroporti francesi.
L’antica T. fu capitale dei Volci Tectosagi, e particolarmente della frazione dei Tolosati. Già prima della fine del 2° sec. a.C., strinse un foedus con i Romani. Augusto concesse ai Tolosani lo ius latinum. Durante l’epoca imperiale fu una delle più ricche città della Gallia. Capitale dal 413 di un regno visigotico indipendente (regno di T.), dal 530 al 768 fu capitale del regno o ducato d’Aquitania e poi del regno di Aquitania creato da Carlomagno per Ludovico il Pio nel 781, riunito al Regno di Francia nell’877. La contea di T., a partire da Raimondo I, fu governata da una dinastia che durò fino al 1249. In generale la città non godette che a intermittenza delle libertà comunali, poi attenuate quando nel 1271 fu incorporata ai domini reali. Durante la crociata contro gli Albigesi resistette nel 1211 a Simone di Montfort, ma si dovette sottomettere dopo la disfatta di Raimondo VI a Muret (1215) e fu riconquistata nel 1218. Alla morte di Alfonso conte di Poitiers, genero ed erede del conte Raimondo VII (1271), T. entrò a far parte dei domini di Filippo III di Francia. Sotto i Valois, la città conservò sostanzialmente i suoi privilegi. Nel 1420 il delfino Carlo istituì il Parlamento di Tolosa. Il calvinismo ottenne larghe adesioni fra l’alta borghesia della città e i protestanti vi soffrirono duramente durante le guerre di religione e dopo le ordinanze del 1724. Nel 1685 Luigi XIV tolse alla città l’ultimo resto di autonomia.
Tra i principali monumenti di T. è Saint-Sernin, maestosa basilica romanica. Iniziata intorno al 1080, compiuta nel 13° sec., fu modello per altre chiese erette lungo il cammino per Santiago de Compostela. La cattedrale, Saint-Étienne (12°-15° sec.), è uno dei primi esempi di gotico meridionale. Notevoli inoltre la chiesa dei domenicani, gotica (des Jacobins, 13° sec.); Notre-Dame-du-Taur (14°-15° sec.); Notre-Dame-de-la-Dalbade (15°-16° sec.); la seicentesca Saint-Pierre; Notre-Dame-de-la-Daurade, neoclassica. Un carattere particolare hanno le case dei membri del consiglio cittadino, in gran parte di N. Bachelier (16° sec.). Tra i palazzi: hôtel de Bernuy (16° sec.), hôtel du Vieux-Raisin (16° sec.), hôtel d’Assézat (16° e 17° sec.). Nel 18° sec. furono sistemate a giardino le antiche fortificazioni. Tra i musei: Musée Saint-Raymond; Musée des Augustins (pittura e scultura); Musée des Abattoirs; Musée Paul Dupuy.
Conti di T. I principali rappresentanti della dinastia, fondata da Raimondo I (852-864) e durata fino al 1249, sono: Raimondo IV di Saint-Gilles (1088-1105), possessore della contea di Rouergue e del ducato di Narbona; Raimondo V (1148-1194), sotto il cui governo si sviluppò nella contea il movimento albigese; Raimondo VI (1194-1222), che fu vittima della crociata contro gli Albigesi; Raimondo VII (1222-1249), che fu obbligato da Bianca di Castiglia, con il trattato di Meaux-Parigi del 1229, a cedere alla corona di Francia una parte della contea. La parte restante, passata alla figlia Giovanna, maritata ad Alfonso di Poitiers fratello di Luigi IX di Francia, alla loro morte senza eredi (1271) fu integrata al dominio capetingio.