ugonotti Protestanti francesi nelle lotte di religione dei sec. 16° e 17°; il nome deriva dalla parola tedesca Eidgenossen («congiurato o confederato»).
La loro persecuzione ebbe inizio nel 1534, in seguito all’affare dei placards, ovvero la diffusione di loro manifesti che provocarono la reazione del re Francesco I. Dal 1535 (dopo i primi segni di intolleranza antiprotestante della Corona), gli u., facendo propri gli ideali calvinisti di riforma religiosa ed etico-politica, combatterono per restaurare le libertà feudali contro l’assolutismo regio, fondandosi non solo sugli interessi di alcune famiglie aristocratiche e di vasti settori nobiliari, ma anche sul fermento della borghesia cittadina e dell’artigianato, in cerca di elevazione sociale. Nel 1559 si tenne a Saint-Germain-en-Laye il primo sinodo delle Chiese riformate francesi; l’organizzazione politico-militare e religiosa degli u. fu condotta a termine nel 1566 e un partito u. regolarmente costituito si ebbe solo nel 1573 con l’assemblea di Millau. Il massacro dei protestanti di Vassy (1° marzo 1562) da parte di Francesco di Guisa aprì il periodo delle guerre di religione (o civili). Nel primo periodo, fino alla strage di San Bartolomeo (1572), gli u., sotto la guida del principe di Condé e di Coligny e appoggiati dall’Inghilterra, affermarono sempre più la loro potenza contro i Guisa appoggiati dalla Corona, dalla Spagna e da papa Pio V: con la pace di Saint-Germain-en-Laye (1570) avevano ottenuto di essere riconosciuti come potenza autonoma e di occupare 4 places de sûreté (La Rochelle, Cognac, Montauban, La Charité). Dopo la notte di San Bartolomeo, le guerre civili assunsero il carattere di una lotta per la successione fra i Navarra e i Guisa, mentre la Corona cercava di avvantaggiarsi del contrasto. Salito al trono di Francia Enrico di Navarra, l’editto di Nantes (1598) concesse agli u. libertà di coscienza e quasi totale di culto, ammissione agli uffici dello Stato, il possesso di 200 places de sûreté e la metà di posti di giudice presso molti parlamenti. Dopo la morte di Enrico IV, gli u. ripresero le armi nelle due ultime guerre civili, terminate con la caduta della Rochelle (1628) e con l’editto di Nîmes (1629), che concedeva tutte le libertà religiose, ma toglieva loro le places de sûreté. Nel 1685, infine, l’editto di Fontainebleau emanato da Luigi XIV revocò quello di Nantes.