Sistema colloidale costituito da particelle liquide o solide, con dimensioni di solito comprese fra 15 e 50 μm, disperse in un gas. Si forma per dispersione meccanica di un liquido, per es. sotto l’azione di un gas propellente o per gorgogliamento di aria o altri gas in contenitori di liquidi. Gli a. giocano un ruolo importante in meteorologia, nei processi di formazione del suolo da polveri trasportate dal vento e nei problemi di purificazione dell’aria da contaminanti.
Nell’industria si impiegano in forma di a. numerosi prodotti (insetticidi, vernici, lacche per capelli, cere per mobili, deodoranti ecc.) che vengono emessi in forma dispersa per l’azione di un gas liquefatto o compresso.
Se le dimensioni delle particelle sono elevate rispetto alle molecole del gas, il mezzo si può considerare continuo e il moto delle particelle può essere descritto mediante la legge di Stokes, in base alla quale la resistenza cui sono soggette è proporzionale alla loro velocità. Se viceversa le loro dimensioni sono più piccole del libero cammino medio delle molecole le leggi del moto acquistano una tipica caratteristica cinetico-molecolare e la resistenza risulta proporzionale al quadrato delle dimensioni delle particelle stesse. In realtà le particelle di un aerosol si muovono non solo sotto l’azione di forze meccaniche di trascinamento dovute al flusso del gas ma anche per effetto di gradienti di campi elettrici, come si verifica nella elettroforesi, e di temperatura, come si riscontra nella termoforesi. Gli a. sono aggregativamente instabili e pertanto soggetti a coagulazione. Più instabili sono quelli con le particelle più grandi, perché tendono a precipitare, e le più piccole perché, essendo soggette a intensi moti browniani, subiscono molte collisioni che possono causare aggregazione. In ogni caso la velocità dei processi di coagulazione è significativa;mente influenzata dalle correnti convettive del gas in cui le particelle sono disperse.
I propellenti impiegati per la fabbricazione di bombole per a. non devono essere tossici e devono essere inodori, di basso costo, possibilmente non infiammabili; si usano il freon, il cloruro di etile, l’ossido di azoto, gli idrocarburi. Il contenitore di vetro, di plastica, ma per lo più di metallo contiene sotto forma di liquido o di soluzione il componente attivo da spruzzare insieme al propellente.
L’uso, già largamente praticato, di prodotti alogenati come propellenti negli a. tende oggi a essere drasticamente ridotto a causa degli effetti ambientali provocati (deplezione dell’ozonosfera, riscaldamento globale).
Aerosolterapia Tecnica terapeutica in cui i medicamenti, portati allo stato di aerosol da un adatto generatore, sono introdotti nell’organismo attraverso le vie respiratorie. Differisce dalle comuni inalazioni, o polverizzazioni, perché il farmaco, in virtù del grado di dispersione che è dell’ordine di pochi micron, supera gli ostacoli presenti nelle prime vie aeree e raggiunge la profondità degli alveoli polmonari.