Nome con il quale venne designato nel 1936 il complesso dei territori costituito dai possedimenti coloniali italiani della Somalia, della Colonia eritrea e dell’Impero etiopico. Retta da un governatore generale, con titolo di viceré, era ripartita nei governi dell’Amhara (con capoluogo Gondar), dei Galla e Sidama (Gimma), dello Harar (Harar) e dello Scioa (Addis Abeba, sede del viceré), cui si aggiungevano i governi dell’Eritrea (ingrandita del Tigré e di una parte della Dancalia) e della Somalia (ingrandita dell’Ogaden). Tale divisione in parte rispecchiava differenze linguistiche, etniche e religiose.
L’acquisto di Assab da parte della compagnia di navigazione Rubattino e il successivo passaggio allo Stato (1882) diedero inizio alla graduale penetrazione italiana in Etiopia, sfociata nella costituzione della colonia dell’Eritrea (trattato di Uccialli) e nella prima guerra italo-etiopica (1895-96). L’esito negativo della guerra non impedì l’espansione verso il territorio somalo, che portò alla costituzione della colonia della Somalia Italiana. Per la definizione dei confini delle due colonie con l’Etiopia si giunse a un accordo solo con la convenzione del 1906 per il confine eritreo-etiopico e con quella del 1908 per il confine somalo-etiopico; ma inizialmente l’influenza francese, inglese e tedesca si fece sentire nell’Impero etiopico più di quella italiana e solo dopo una serie di azioni politiche sfociate nel Trattato ventennale di amicizia (1928) la presenza italiana tornò a essere sensibile. La seconda guerra italo-etiopica (1935-36) si spiega considerando lo sviluppo che il governo fascista intendeva dare alla politica coloniale italiana. Costituita l’Africa Orientale Italiana, il governo locale, affidato successivamente ai viceré P. Badoglio (1936), R. Graziani (1936-37), Amedeo di Savoia duca d’Aosta (dal 1937), dovette reprimere i residui centri di resistenza, abolire la struttura sociale dell’Impero etiopico e dare vita a un processo di modernizzazione generale. Nel 1938 fu ottenuto il riconoscimento del possedimento italiano anche da parte di Inghilterra e Francia. Dopo la Seconda guerra mondiale al posto dell’Africa Orientale Italiana subentrarono il regno di Etiopia, l’Eritrea e la Somalia, per 10 anni affidata all’amministrazione fiduciaria dell’Italia.