(al-Shabāb, Ḥarakat al-Shabāb al-Mujāhidīn) Fronte islamista radicale somalo (in arabo "La gioventù"), affiliato ad al-Qaida e formatosi come frangia armata delle Corti islamiche che nel 2004 avevano avviato nel Paese un tentativo di governance autoritaria fondata sull’Islam e la sharī‛a, e alla cui caduta sotto l’avanzata delle truppe etiopiche supportate dall’intervento internazionale (2006) esso si è costituito come gruppo autonomo, iniziando dallo stesso anno a estendere il proprio controllo su ampi settori del sud del Paese e a compiere attentati contro il governo federale di transizione e le forze etiopi presenti in Somalia. Attacchi a civili, cooperanti e organismi federali hanno continuato a verificarsi negli anni successivi attraverso l’impiego di kamikaze, debordando anche fuori del Paese (segnatamente in Somalia, Uganda e Kenya, dove nel 2013 è stato messo a segno il gravissimo attentato al Westgall Mall di Nairobi in cui hanno perso la vita 67 persone), nonostante l’intervento della missione di pace africana AMISOM che è riuscita a sottrarre grandi parti di territorio al controllo delle truppe di al-Shaabab, già fiaccate dagli effetti della carestia che nel 2011 ha colpito il Corno d’Africa e dagli attacchi dei droni statunitensi. Nel 2015, in concomitanza con la recrudescenza del terrorismo jihadista che ha messo a segno gravi attentati in Occidente, il gruppo islamista (che, sebbene attraversato da profondi contrasti interni su obiettivi e strategie, nonostante le numerose defezioni si stima formato da 7000-9000 combattenti, alcuni dei quali provenienti da altri paesi del Medio Oriente) ha divulgato attraverso video diffusi in Internet esplicite minacce contro centri commerciali di Canada, Stati Uniti e Regno Unito, continuando intanto a compiere attentati nel Paese, come quello contro il Central Hotel di Mogadiscio (febbr. 2015); il fronte islamista è inoltre coinvolto nel rapimento della cooperante italiana S. Romano, sequestrata nel novembre 2018 e liberata nel maggio 2020. Gli attentati terroristici del fronte islamista sono proseguiti negli anni successivi, costringendo ad alzare il livello di allerta in Paesi quali il Kenya e la Somalia, dove attacchi a basi della Missione di transizione dell’Unione africana si sono verificati in concomitanza con le elezioni presidenziali del maggio 2022.