Ordine di piante Simpetale, precedentemente classificato come ordine Sinandre, comprendente circa 24.900 specie e 11 famiglie tra cui le Campanulacee (➔) e le Asteracee. Il monofiletismo delle A. è sostenuto da studi sulle sequenze di DNA e sulla morfologia (➔ APG). Tutte le famiglie comprese in questo ordine presentano gli stessi carboidrati di riserva e un peculiare tipo di impollinazione detto a stantuffo. Il polline viene spinto fuori come in uno stantuffo attraverso peli specializzati dello stilo. Gli stami sono strettamente associati a formare un tubo intorno allo stilo e rivolgono le antere verso l’interno. Da un punto di vista filogenetico sono stati riconosciuti due gruppi all’interno delle A.: quello delle Campanulacee, con ovario infero, e quello comprendente tutte le altre famiglie a ovario supero.
Le Asteracee (fig.), note anche come Composite, comprendono erbe, più raramente arbusti o alberi, di aspetto molto vario, ma concordanti per l’infiorescenza, che è normalmente una calatide (capolino); i singoli fiori sono talora accompagnati da una bratteola, detta palea o paglietta. Ciascun fiore è pentamero: ha calice rudimentale più o meno sviluppato (detto allora pappo) e rappresentato nel frutto da squamette (pappo paleaceo) o da peli pluricellulari denticolati (pappo peloso) o ramificati come le barbe di una penna (pappo piumoso) o da setole; la corolla è a tubo, con 5 denti (corolla tubulosa) o con tubo brevissimo e lembo bilabiato o più spesso unilabiato (corolla a linguetta o ligulata); gli stami sono 5, con filamenti liberi fra loro, aderenti al tubo corollino, con le antere saldate in un tubo, che viene attraversato dallo stilo; l’ovario, infero, bicarpellare, è uniloculare e uniovulato; lo stilo è bifido. Il frutto è un falso achenio (cipsela), sormontato, quando esiste, dal pappo, che funge da organo di volo (disseminazione anemocora); solo in Odontospermum il frutto è bacciforme. La distribuzione dei sessi e delle due forme della corolla è varia: in una calatide i fiori possono essere tutti monoclini e con corolla della stessa forma (a linguetta o a tubo); o diclini, in piante monoiche o dioiche; oppure i fiori del margine o del raggio (fiori raggiati) sono femminili o sterili con corolla ligulata, mentre quelli del centro, o disco, sono monoclini oppure maschili e hanno corolla tubulosa. Anche le brattee che formano l’involucro della calatide sono molto varie, in rapporto alle loro diverse funzioni (protezione, disseminazione ecc.). Le calatidi sono riunite spesso in infiorescenze: racemi, semplici o composti, spighe, capolini ecc. La maggior parte delle specie sono entomofile, non di rado si ha autogamia e in vari generi apogamia (Taraxacum, Hieracium, Eupatorium, Antennaria ecc.).
Le Asteracee sono state oggetto di numerosi studi filogenetici, che hanno dimostrato il monofiletismo della famiglia a livello sia morfologico sia molecolare. Tra i caratteri morfologici sinapomorfi (➔ cladismo) ci sono la presenza di oli terpenoidi quali i lattoni, i fiori organizzati in capolini, i sepali altamente modificati a formare un pappo, le antere connate, l’ovario con un solo ovulo e con placentazione basale, l’achenio circondato da un pappo persistente. Da un punto di vista evolutivo all’interno delle Asteracee si distinguono 3 cladi, rappresentati da altrettante sottofamiglie: le Barnadesioidee, un piccolo gruppo di alberi e arbusti dell’America Meridionale, che formano un sister group (➔) con tutti gli altri generi della famiglia, dai quali vengono distinte sulla base del DNA; le Cicorioidee, con fiori tutti ligulati, stili con superficie stigmatica interna e con presenza di canali sia resinosi sia laticiferi; le Asteroidee, che si distinguono per la presenza di fiori non ligulati, almeno nella parte centrale del disco, per la restrizione del tessuto stigmatico nei rami dello stilo bifido (ridotto a due linee marginali), per l’assenza dei vasi laticiferi.
Le Asteracee, con 800-900 generi e circa 20.000 specie, sono la più vasta famiglia delle Dicotiledoni, abbondanti particolarmente nelle regioni temperate. L’Italia possiede quasi 700 specie principali distribuite in circa 120 generi. Molti di questi sono ricchi di specie (il più ricco è Senecio con 2000-3000 specie). Alle A. appartengono numerose piante utili: alimentari (carciofo, cicoria, indivia, topinambur); da pascolo; medicinali (arnica, in fig. B, C, camomilla, bardana, enula); industriali (Taraxacum per il caucciù, Parthenium per la gomma, Guizotia e girasole per l’olio); aromatiche (artemisie, achillee); ornamentali (girasoli, astri, Cosmos, perpetuini, dalia, zinnia, crisantemi, cineraria); o altrimenti interessanti (stella alpina, cardi, centauree).