(IBRS, International Bank for Reconstruction and Development) Istituto internazionale di credito mobiliare. Nacque, come il Fondo monetario internazionale, dagli accordi deliberati nel luglio 1944 alla Conferenza delle Nazioni Unite tenuta a Bretton Woods (➔), entrati in vigore il 27 dicembre 1945. Scopo originario delle attività della B., organismo ufficiale con sede a Washington, fu essenzialmente quello di contribuire alla ricostruzione del sistema produttivo europeo dopo la Seconda guerra mondiale. Oggi la B. è parte del gruppo Banca Mondiale (World Bank), che comprende la B. stessa assieme all’Associazione internazionale per lo sviluppo (➔ IDA) e altre tre società affiliate, tra le quali la Società finanziaria internazionale (➔ IFC). Dai 41 membri originari (i paesi rappresentati a Bretton Woods), il numero degli Stati membri della B. è salito a 189 (2022).
A partire dalla metà degli anni 1960, la B. ha indirizzato la sua attività al potenziamento delle risorse e al miglioramento delle condizioni di vita nei paesi in via di sviluppo, anche fornendo la necessaria assistenza tecnica. Il gruppo World Bank, tramite la B. offre finanziamento a lungo termine, a basso tasso d’interesse ai paesi a medio reddito in via di sviluppo o in transizione; tramite la IDA offre donazioni e finanziamenti senza interessi ai paesi più poveri che non hanno accesso ai mercati internazionali del credito; tramite l’IFC sostiene l’investimento estero privato in paesi ad alto rischio, con l’assumere garanzie o, sussidiariamente, con la propria partecipazione diretta. Garantisce, inoltre, il coordinamento dei prestiti concessi o garantiti con altri prestiti internazionali e svolge opera di consulenza economico-finanziaria con le missioni di studio nei paesi aspiranti ai prestiti. Le attività della B. includono l’aiuto alla ricostruzione in caso di disastri naturali o distruzioni belliche, il sostegno all’investimento pubblico e la promozione d’investimenti esteri privati mediante garanzie e partecipazioni, il finanziamento di programmi per alleviare la povertà, ridurre il debito estero e migliorare trasparenza ed efficacia dell’azione pubblica nei paesi in via di sviluppo.
Nel 1990 la B. ha istituito la Global Environment Facility (GEF), una forma d’intervento finanziario nata come programma pilota per assistere i paesi in via di sviluppo nella protezione dell’ambiente, che è poi divenuta strumento permanente di cooperazione internazionale. Negli anni 1990 ha destinato fondi crescenti a progetti per lo sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale. Nel 1996, ha promosso con il Fondo monetario internazionale l’iniziativa per la cancellazione del debito dei paesi poveri (Heavily Indebted Poor Countries Initiative, HIPC initiative), rivista e rafforzata nel 2000 (Enhanced Initiative for Heavily Indebted Countries); i paesi interessati sono 28. La missione della B. è attualmente la riduzione della povertà, in linea con gli obiettivi della Dichiarazione del Millennio (Millennium Declaration) fissati nel 2000 alla Conferenza della Nazioni Unite. Dal giugno 2023 è presidente dell'istituzione A. Banga, subentrato al dimissionario D. Malpass.