Aggettivo con cui negli USA degli anni 1950 fu indicato un movimento giovanile (beat generation) contraddistinto da un forte spirito di ribellione e di rifiuto verso i valori tradizionali della società contemporanea, nel quale confluirono e si articolarono altri movimenti, quali il pacifismo (specie negli anni della guerra del Vietnam), il femminismo e le rivendicazioni dei diritti sociali da parte degli afroamericani. Questo atteggiamento di ripulsa verso la società si ritrova anche nell’arte e nella letteratura, avendo come esponenti più rappresentativi gli scrittori J. Kerouac, A. Ginsberg e W. Burroughs. Il movimento è analogo a quello inglese degli Angry young men.
Con l’espressione musica b. si indica un fenomeno tipicamente britannico, che prese forma tra il 1962 e il 1967 e si caratterizzò anzitutto per la nuova strumentazione (chitarre e bassi elettrici, batteria), ripresa dal rock and roll; il suo primo repertorio, ancora non originale, si basava sui classici afroamericani del blues e del rythm and blues, assunti dai musicisti inglesi come espressione di una nuova sensibilità, estrapolata dalla matrice originaria e adattata, talvolta con l’esasperazione della componente individualistica, a far da bandiera dei nuovi bisogni della generazione postbellica. Mentre Animals, Who, Rolling Stones, Kinks e altri gruppi simili si mantenevano fedeli ai modelli afroamericani, ritenendoli più idonei alla creazione di un’immagine di ribellismo, altri gruppi, come i Beatles, meditavano tali presupposti con una maggiore attenzione agli sviluppi melodici, considerati consolatori dai detrattori. Il b. ebbe larga diffusione anche in Italia, per opera di una folta schiera di gruppi e di cantanti (Equipe 84, Rokes, F. Guccini, Caterina Caselli, Patty Pravo ecc.) che proponevano versioni italiane dei successi britannici o si ispiravano a questi per le loro composizioni.
Più in generale, il termine b. identificò i comportamenti e le mode che si diffusero con la nuova tendenza musicale, dal nuovo modo di ballare (il cosiddetto shake) all’abbigliamento (minigonna per le ragazze, pantaloni attillati e camicie dai colori sgargianti per i ragazzi). La musica b. e il b. tramontarono sul finire degli anni 1960, con l’emergere dei cantautori e con il radicalizzarsi dei movimenti di protesta giovanili.