Forma poetico-musicale (dalla locuzione inglese to feel blue «essere malinconico») nata nel Sud degli Stati Uniti, negli anni che precedono la guerra di secessione (1861-65), dal combinarsi di elementi appartenenti alla cultura del proletariato rurale afroamericano con aspetti propri della tradizione musicale colta europea.
Il b. arcaico o blues country b., tipico del periodo in cui la schiavitù si era radicata negli Stati del Sud e corrispettivo profano dello spiritual (➔), nacque in stretto rapporto con i ‘canti dei campi’ (field hollers) e con i canti di lavoro e di prigionia, forme di cui riassume ed estende tratti musicali, verbali ed espressivi. Spartiacque della successiva evoluzione del b. è considerata la fine della guerra di secessione, che diede agli afroamericani una relativa libertà di movimento, una certa disponibilità di tempo libero e la possibilità di impadronirsi della lingua inglese.
Tra il 1870 e il 1930 si codificò la forma classica del b., che consta di una sequenza di 12 misure, divisa in 3 segmenti di 4 misure ciascuno. La sua struttura verbale-musicale è data, in sostanza, da uno schema strofico AAB (affermazione o domanda, riaffermazione o nuova domanda, conclusione o risposta), il cui supporto armonico di base è costituito da accordi di tonica, sottodominante e dominante. Il testo è normalmente articolato in gruppi di 3 versi. Le linee melodiche risultano fortemente caratterizzate dall’uso delle blue notes (abbassamento di un semitono del 3°, 5° e 7° grado della scala musicale, con sovrapporsi del modo minore a quello maggiore). Le tematiche – gioie e dolori dell’amore, povertà, discriminazione razziale, gesta di eroi archetipici – sono sempre legate all’esperienza individuale del cantante. Il tono è malinconico ma non sentimentale, emotivamente intenso, a volte sarcastico. Tecniche vocali particolari (vibrato, portamenti, canto ‘parlato’ o ‘gridato’) ne caratterizzano la grande efficacia espressiva.
Dopo la fine della schiavitù, al canto si aggiunse l’accompagnamento di strumenti ‘poveri’ (banjo, armonica ecc.) e la chitarra conquistò un ruolo di primo piano. L’ulteriore evoluzione strumentale del b. fu legata alla progressiva appropriazione da parte dei musicisti afroamericani di strumenti (ottoni, ance, pianoforte ecc.), stilemi (quadriglia ecc.) e generi musicali della tradizione europea. La pubblicazione e l’incisione su disco dei primi b. (rispettivamente nel 1912 e nel 1920) diede impulso a tali processi di standardizzazione. Attraverso le esecuzioni registrate da Ma Raney, Bessie Smith, Sarah Martin, Mamie Smith, Victoria Spivey, Blind Lemon Jefferson, Leadbelly, Big Bill Broonzy, Montana Taylor, Robert Johnson ecc., si affermò inoltre la figura del b. singer, accompagnato dal suo gruppo. Parallelamente, attraverso il boogie-woogie il b. cominciò ad assumere anche una forma solo strumentale, fornendo un apporto decisivo alla nascita del jazz (➔).
Si avviò così quel processo di commercializzazione i cui esiti si sarebbero avuti dopo la Seconda guerra mondiale: il b. andò ad alimentare il mercato discografico destinato alla gente di colore (cosiddetti race records), fino alla crisi generata dalla grande depressione. Intanto, la migrazione interna della popolazione afroamericana verso le città industriali del Nord portò alla fioritura nei grandi centri metropolitani, in particolare Memphis e Chicago, del cosiddetto city b., stilisticamente più libero e ritmato, suonato da gruppi dall’organico sempre più definito (chitarra, batteria, contrabbasso, poi sostituito dal basso elettrico, e armonica) e fortemente legato al nuovo modo di sentire e di vivere della gente di colore.
Nel secondo dopoguerra, mentre il city b. veniva portato al successo da Muddy Waters, Jimmi Reed, B. B. King e altri importanti musicisti, si moltiplicarono gli stili: accanto al West Side b. di Chicago, caratterizzato da sonorità più violente e dal virtuosismo chitarristico, presero forma nuove modalità interpretative, spesso legate all’abilità di singoli artisti, come Albert King, John Lee Hooker, Eddie Taylor, Luther Allison. Nel contempo, il grande rilancio dell’industria discografica portava al successo la nuova tendenza del rhythm and blues (➔), preparando così il terreno alla nascita del rock and roll (➔), in cui il b. sarebbe in parte confluito.