Disciplina che studia le grandezze biofisiche allo scopo di identificarne i meccanismi di funzionamento, di misurarne il valore e di indurre un comportamento desiderato in specifici sistemi tecnologici.
I metodi biometrici trovano applicazione in tutte le scienze biologiche. Di ogni carattere quantitativo, ossia misurabile o numerabile (per es., la lunghezza dei semi, il numero dei petali, il volume della scatola cranica ecc.), relativo a un gruppo di individui, può interessare conoscere quale sia l’intensità normale, prodotta dalle cause fondamentali e costanti da cui il carattere dipende, a prescindere dall’azione di cause secondarie o accidentali, e sapere se essa differisca dalla corrispondente intensità di altri gruppi (teoria delle medie). Inoltre può essere utile ricercare come differiscono fra loro, per ciascun carattere, i singoli individui di un gruppo e confrontare le modalità delle differenze di più gruppi (teoria della variabilità). Da ultimo può essere necessario sapere se esistono mutue relazioni fra le intensità di due (o più) caratteri, coesistenti in ciascun individuo di un gruppo, e tra le intensità dello stesso carattere o di due caratteri in coppie di individui connessi e appartenenti a due gruppi, quali ne siano le modalità e, eventualmente, le cause (teoria della correlazione).
La misura più usata dell’intensità di un carattere è la media aritmetica. La variabilità, cioè la dispersione dei varianti intorno alla media, si misura con lo scostamento quadratico medio (standard deviation). Il coefficiente di variabilità dà una misura della variabilità che è direttamente paragonabile con quella di altre serie. La correlazione fra due serie di varianti si misura calcolando il coefficiente di correlazione. A queste ‘costanti caratteristiche’, o ‘valori segnaletici’, si aggiungono i rispettivi errori medi, che danno un indizio circa il grado di attendibilità del valore trovato. Questo problema della ‘stima e inferenza statistica’ è stato ampiamente studiato e vari metodi sono oggi in uso per stabilire quali siano i ‘limiti fiduciari’, entro cui può oscillare la stima di un dato valore, e quale sia l’accordo fra i valori trovati empiricamente e quelli calcolati in base a una teoria.
Oltre che nelle scienze biologiche, la b. ha trovato applicazioni nel campo della sicurezza: molti sistemi di autenticazione per l’accesso a determinati sistemi sono infatti basati su caratteristiche biometriche degli individui quali le impronte digitali o le caratteristiche morfologiche della retina o dell’iride.