(gr. Χαλδαῖοι)
Società aramaiche dell’Asia anteriore, forse originarie dell’Arabia orientale, che verso l’11° sec. a.C. entrarono da S nella Mesopotamia, stanziandosi tra la Babilonia e il Golfo Persico. Negli scrittori classici e nella terminologia scientifica fino alla metà circa del 19° sec. il nome fu usato per indicare i Babilonesi in genere, così come Caldea fu usato come sinonimo di Babilonia.
In realtà i C. furono fino al 625 a.C. (ascesa al trono babilonese del caldeo Nabopolassar) i tradizionali nemici dei Babilonesi.
Per i primi secoli le notizie sono rare: dopo i tre re della dinastia del ‘paese del mare’ (1027-07), durante il 9° e 8° sec., le vicende dei piccoli Stati c. sono intimamente legate alla politica filobabilonese dei re assiri. Nel 731, Ukīnzēr è il primo sovrano c. che riesce a salire sul trono di Babilonia e solleva le sorti del suo popolo. Dopo di lui, Merodach Baladan resiste per 12 anni (721-10) a Sargon, finché, scacciato, si rifugia presso gli Elamiti. Un altro principe c., Munzhezib-Marduk, sale sul trono di Babilonia (692), ma viene deposto dagli Assiri. I successivi tentativi insurrezionali di figli e parenti di Merodach Baladan riescono tutti vani. Solo nel 625 i C. trionfano e Nabopolassar fonda la dinastia neo-babilonese o c., che avrà termine nel 538 con Nabonedo. È da allora che c. diviene sinonimo di babilonese.
Dall’antico appellativo dei nestoriani, prendono il nome di cattolici di rito caldeo quei gruppi di cattolici convertiti dal nestorianesimo alla metà del 16° sec. grazie alla predicazione di Giovanni Sulāqā. Sono governati dal Patriarca di Babilonia con sede a Baghdad e sono presenti in Iraq con 10 diocesi, in Iran con tre, in Siria e Libano con una; altri c. cattolici si trovano in Turchia, Egitto e Stati Uniti; in Israele hanno un territorio patriarcale proprio. Il monachismo è rappresentato dalla congregazione di S. Ormisda.
Il rito c., notevole per il suo carattere arcaico e l’uso della lingua siriaca, è conservato dai c. cattolici e dai nestoriani del Kurdistan, seppure con alcune notevoli differenze.