Tito Flavio Clemente (n. forse ad Atene tra il 145 e il 150 - m. forse a Cesarea di Cappadocia tra il 211 e il 217); viaggiò in giovinezza, stabilendosi infine ad Alessandria, dove fu (dal 190) presbitero. Durante la persecuzione di Settimio Severo (202), si rifugiò presso il discepolo Alessandro, vescovo di Cesarea. Fu quasi certamente un convertito e si formò in ambiente alessandrino, a contatto con la cultura greco-ellenistica e soprattutto con il gruppo giudeo-cristiano; questa esperienza culturale condiziona i due tratti fondamentali della personalità di C.: la larga utilizzazione della filosofia greca (soprattutto nelle tendenze platonico-stoiche dell'età ellenistica) nella elaborazione di una "gnosi cristiana", e insieme l'allegorismo nell'interpretazione del testo sacro, un'esigenza quest'ultima tutta in funzione della prima e che l'apparenta a Filone e ai giudeo-ellenisti. Questi influssi spiegano però anche la reazione di C. allo gnosticismo, che ripudiava l'antica legge, e soprattutto alla mitologia gnostica. La "gnosi" di C. (che si oppone allo gnosticismo contemporaneo) è una forma di conoscenza religiosa (secondo l'accezione assunta dal termine nella filosofia religiosa ellenistica) che utilizza tutta la tradizione culturale greca (ritenuta partecipe anch'essa del logos divino in quanto ha raggiunto alcune verità) e la fonde con gli insegnamenti della rivelazione ebraico-cristiana; ciò in una prospettiva in cui la rivelazione stessa è essenziale alla "gnosi", e filosofia e religione si identificano come avvicinamento e "imitazione" di Dio. Scritti di C.: Protreptico ai Greci, critica della religione e della mitologia pagana con argomenti d'intonazione stoica o di origine giudaica; il Pedagogo, in cui si affronta il vero problema della formazione del cristiano che unisce rivelazione e cultura filosofica e che di queste si serve per ascendere alla gnosi (i motivi etici dominanti sono ripresi - attraverso Musonio Rufo - dalla Stoa); gli Stromata, una raccolta miscellanea, contengono alcuni degli elementi più interessanti sia per la valutazione positiva della cultura greca (considerata come una sorta di "testamento" dato ai Gentili, parallelamente al "testamento" dato agli Ebrei), sia per l'ampia esposizione dell'ideale "gnostico" della vita cristiana: a questa superiore conoscenza solo le menti formate alla cultura e alla filosofia possono giungere. Gli Estratti da Teodoto sono frammenti degli scritti gnostici di Teodoto raccolti ai fini di una loro confutazione.