botanica C. di calore (o c. d’estate) Appassimento vistoso che si manifesta nelle piante, per lo più erbacee, nei giorni molto caldi e soleggiati d’estate, a causa di eccessiva traspirazione. C. di sole (o solata o apoplessia) Disseccamento e morte quasi repentina di foglie e rami o di intere piante, determinati da disturbi del ricambio idrico sotto l’azione di temperature elevate, dell’insolazione e della siccità a cui specialmente le piante da frutto possono essere predisposte anche a causa di funghi parassiti.
È chiamata colpo la scolpitura (detta anche solco) dell'esina nel granulo pollinico.
Termine usato per indicare comunemente l’insulto apoplettico, può tuttavia riferirsi anche ad attacchi morbosi di altra natura (c. di sole, c. di calore ecc.). C. di calore Sindrome che si sviluppa per la permanenza in climi torridi e umidi o in ambienti surriscaldati, in condizioni di riduzione della regolare dispersione del calore, spesso vi è anche il concorso della fatica muscolare. Consiste in ipertermia, tachicardia, tachipnea ecc., con compromissione del sensorio (fino al coma). C. di sole È causato dall’azione luminosa, calorifica e chimica dei raggi solari sulla superficie corporea e specialmente sul capo. La sintomatologia è analoga a quella del c. di calore.
tecnica C. d’ariete Brusco innalzamento della pressione che si verifica in una condotta forzata nel caso di apertura rapida di una condotta: si ha un brusco abbassamento della pressione che si propaga fino all’estremità della condotta stessa e viene da qui riflesso come innalzamento della pressione (utilizzato nell’ariete idraulico per sollevare liquidi: v. fig.). Il fenomeno ha grande importanza nelle condotte soggette a forti pressioni e chiusure rapide e rende necessari adeguati provvedimenti per evitarlo (deflettori del getto, scarichi sincroni con la chiusura, pozzi di oscillazione). C. di fuoco Nelle caldaie a vapore, eccessivo riscaldamento di una parte della parete dell’evaporatore (per presenza di incrostazioni, mancanza di acqua, difetto di circolazione dell’acqua). Data la diminuzione di resistenza del materiale con l’aumento della temperatura, il c. di fuoco può rappresentare un gravissimo pericolo di scoppio. C. di tensione In geotecnica, scoppio secco simile a un’esplosione che si manifesta su pareti, letti o tetti di cavità sotterranee naturali o artificiali, accompagnato da frantumazione e distacco di pezzi di roccia.