Piccolo calcolatore programmato per consentire comunicazioni multiple su una singola linea di trasmissione dei dati. Il suo impiego consente di sfruttare al massimo le capacità potenziali di una linea ad alta velocità per trasmettere dati provenienti/destinati da/a terminali a bassa velocità di trasmissione. Le funzioni svolte da un c. comprendono le funzioni base dei dispositivi multiplexer, sia del tipo a divisione di frequenza sia del tipo a divisione di tempo. Il c., tuttavia, per le capacità elaborative del software di cui è dotato, è in grado di tenere sotto controllo situazioni più complesse di quelle gestibili con semplici multiplexer. Infatti, essendo questi ultimi privi di buffer non hanno la possibilità di assorbire le punte di traffico dovute alla trasmissione simultanea di tutti i terminali, con il conseguente utilizzo della linea a un livello inferiore (per es. in termini di flusso) a quello massimo teorico. Inoltre, le caratteristiche di programmazione di un c. danno la possibilità di eseguire localmente tutta una serie di piccoli lavori in modo indipendente dal calcolatore centrale: conversione di codici, controllo di qualità dei dati di input o polling. Un ulteriore vantaggio rispetto a un multiplexer è di poter utilizzare terminali con differenti caratteristiche trasmissive, delegando a opportune interfacce software tutte le operazioni di conversione. C. di rete Apparecchiatura nella quale convergono tutti i nodi di rete e deputata allo smistamento dei pacchetti di dati. Esistono due tipi di c. di rete: gli hub e gli switch. Negli hub, i pacchetti che arrivano vengono indirizzati a tutti i nodi della rete, ma soltanto il destinatario è in grado di identificare i propri. Gli switch, invece, operano in modo che i pacchetti destinati a un certo indirizzo arrivino soltanto a questo, senza disturbare le altre tratte; il risultato è una maggiore velocità di trasmissione.
Nell’industria chimica e in quella alimentare, apparecchio per concentrare soluzioni; la maggior parte dei c. usati appartiene alla categoria degli evaporatori.
In elettronica, dispositivo che serve a concentrare un fascio di elettroni; può essere elettrostatico, costituito cioè da uno o più elettrodi opportunamente foggiati e portati a potenziale opportuno rispetto alla sorgente, o magnetico, costituito da magneti opportunamente disposti.