Assemblea dei vescovi di una nazione o di un territorio determinato, i quali esercitano congiuntamente alcune funzioni pastorali per i fedeli di quel territorio, per promuovere maggiormente il bene che la Chiesa offre agli uomini, soprattutto mediante forme e modalità di apostolato, opportunamente adeguate alle circostanze di tempo e di luogo, a norme del diritto. Costituisce un organo di collegamento e unione tra i vescovi di una stessa nazione.
L’erezione di una conferenza (al pari della sua trasformazione o soppressione) è di competenza esclusiva della Santa Sede e comporta l’acquisto della personalità giuridica. Sono membri di diritto tutti i vescovi diocesani del territorio (e loro equiparati: abati, prelati, amministratori ecc.) nonché i vescovi coadiutori, ausiliari e quelli titolari aventi un incarico nel territorio stesso. Ogni conferenza deve elaborare propri statuti che debbono poi essere approvati dalla Santa Sede. I suoi organi sono: il presidente, il consiglio permanente dei vescovi e il segretario generale, il quale svolge anche il compito di mantenere i contatti con le conferenze confinanti. Il Concilio vaticano II ha dato alle conferenze episcopali una più organica struttura organizzativa.
La conferenza svolge vari compiti, giacché ogni questione che abbia carattere nazionale e riguardi la vita e l’azione della Chiesa entra nel suo ambito di azione. In linea generale ha una potestà legislativa, che esercita attraverso l’emanazione di decreti generali, limitatamente alle materie in cui l’abbia disposto il diritto comune o l’abbia stabilito un mandato speciale della Santa Sede. In questo caso i decreti, purché approvati con almeno due terzi dei voti degli aventi diritto, riveduti però dalla Santa Sede e promulgati ai sensi di legge, hanno efficacia giuridicamente vincolante; diversamente spetta ai vescovi decidere in ordine all’adozione nella propria diocesi dei deliberati della conferenza. La conferenza ha inoltre potestà esecutiva e svolge a livello nazionale funzioni pastorali.
Costituita da Pio XII (1954) e retta da uno statuto approvato da Giovanni Paolo II (1985), oltre a studiare i problemi che interessano la vita della Chiesa in Italia, offre orientamenti nel campo dottrinale e pastorale e mantiene i rapporti con le pubbliche autorità dello Stato, essendo dotata di personalità giuridica, tanto per il diritto dello Stato che per il diritto canonico. Il Consiglio episcopale permanente è costituito, oltre che dal presidente, da tre vicepresidenti, un segretario generale e 25 membri. L’organigramma generale è costituito inoltre da 12 Commissioni episcopali. L’assemblea generale si riunisce una volta all’anno o in occasioni di particolare rilievo. Dal maggio 2022 il presidente della CEI è M.M. Zuppi, e dal luglio dello stesso anno occupa la carica di segretario generale G.A.S. Baturi.