In contabilità e finanza, il procedimento seguito per sanare situazioni sperequate o adeguare, in sede definitiva, un pagamento a un determinato criterio. Si parla di c. dei cambi per le operazioni tendenti a equilibrare domanda e offerta di divise estere per stabilizzarne il corso, in generale esercitate dai fondi di stabilizzazione dei cambi; di c. fra contributi e prestazioni nel caso in cui l’imprenditore proceda direttamente al pagamento di prestazioni delle assicurazioni sociali ai propri dipendenti, e quindi provveda in periodi prestabiliti a effettuare il c. fra i contributi da lui dovuti all’istituto assicuratore e le somme pagate a titolo di prestazioni; di c. dei dividendi delle società per azioni quando alla fine di un esercizio le società non distribuiscono tutto l’utile, per lasciarne una quota da aggiungere al reddito previsto per gli esercizi successivi, in modo da distribuire un dividendo il più possibile costante (fondo c. dividendi, più spesso compreso nella voce ‘avanzo utili’). Si parla di c. tributario quando il contribuente che ha pagato in misura provvisoria (salvo futuro c.) l’imposta su un reddito non definitivamente accertato ad accertamento avvenuto è tenuto a versare un’aggiunta ovvero ha diritto a una detrazione dall’imposta dovuta negli anni successivi. Analogamente, un’amministrazione può concedere anticipi su un previsto aumento degli stipendi, salvo conguaglio.
Casse o fondi di c. (o di compensazione) sono quelli istituiti al fine di sussidiare imprese che, per la disciplina dei prezzi imposti dai pubblici poteri, devono vendere i loro prodotti allo stesso prezzo di altre imprese, che producono a costi inferiori. Le casse sono alimentate, di regola, mediante sovrapprezzi sui prodotti stessi.