Comune del Piemonte (di 119,9 km2 con 56.311 ab. nel 2020), capoluogo di provincia. È situata a 534 m s.l.m. su un terrazzo alla confluenza del fiume Stura e del torrente Gesso, che danno alla parte antica della città la caratteristica figura a cuneo. Sito topografico e posizione geografica hanno giocato un ruolo fondamentale nelle vicende urbanistiche ed economiche della città: il primo, favorendone naturalmente la difesa e orientandone lo sviluppo moderno; la seconda, facendone il passaggio obbligato (lungo la strada per i colli di Tenda e della Maddalena) nei rapporti commerciali dello Stato sabaudo con il mare e con la Francia sud-orientale, oltre che nodo fra la pianura e le valli alpine meridionali. La crescita demografica, notevole soprattutto nel secondo dopoguerra (23.000 ab. nel 1861, 35.000 ab. nel 1936) e dovuta principalmente all’immigrazione dalla provincia, ha determinato l’espansione di nuovi quartieri, a pianta regolare, nell’unica direzione possibile (SO, verso Borgo San Dalmazzo), mentre il centro storico è ormai destinato alle attività finanziarie, pubbliche e private. Nonostante un lieve ridimensionamento, l’economia di C. è rimasta legata al commercio dei prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento: il mercato del bestiame è uno dei principali d’Italia. L’industria interessa i settori della gomma, della confezione e della meccanica. Attivo il turismo, principalmente di transito. Nodo ferroviario locale, sulla linea da Torino per Nizza e Ventimiglia.
Sorse come libero Comune (1198) e si resse indipendente quasi ininterrottamente fino al 1259, quando cadde sotto gli Angioini, che ne promossero lo sviluppo commerciale; passò poi ai Saluzzo, ai Visconti, e, dal 1382, dopo un breve ritorno degli Angioini, stabilmente ai Savoia. Nel 1556, assediata dai Francesi, li respinse meritando da Emanuele Filiberto il titolo di città. Nel 1799 fu bombardata ripetutamente dagli Austro-Russi durante l’assedio concluso con lo sgombero della guarnigione francese. Nel 1943-45 la provincia di C. fu teatro di numerosi scontri tra truppe nazifasciste e bande partigiane, particolarmente numerose e attive nella zona.
Provincia di C. (6895 km2 con 586.113 ab. nel 2020). Occupa la sezione sud-occidentale del territorio piemontese ed è suddivisa in 247 comuni. Le appartengono quasi tutto il versante interno delle Alpi Marittime e parte di quello delle Alpi Cozie, compreso il Monviso (3841 m); verso E è compresa nei suoi confini buona parte della regione collinosa delle Langhe. La parte centrale è costituita dall’ altopiano di C., aperto verso N, ove si unisce alla pianura piemontese propriamente detta. In questo altopiano convergono numerose valli: Pesio, Vermenagna, Gesso, Stura di Demonte, che mandano le loro acque al Tanaro; Maira e Varaita, che confluiscono direttamente nel Po. La diminuzione della popolazione, pressoché continua dal 1871, si è arrestata dagli anni 1970; a ciò ha contribuito l’attenuarsi dell’emigrazione delle forze di lavoro, trattenute localmente dalla ripresa dell’economia che, abbandonate alcune forme di attività da tempo improduttive, si è rinvigorita e differenziata. I principali insediamenti, favoriti dall’ampia disponibilità di energia idroelettrica, operano nei settori metalmeccanico (principale voce d’esportazione), tessile, alimentare, poligrafico, della gomma e della carta. L’agricoltura rappresenta una voce di importanza essenziale nell’economia del territorio, soprattutto per la sussistenza di specializzazioni radicate nel contesto locale, come la viticoltura nelle Langhe e la frutticoltura nel Saluzzese. Nella pianura prevalgono i seminativi e le foraggere. L’industria, sorta come attività connessa all’agricoltura, è principalmente localizzata in prossimità dei centri urbani di Cuneo, Alba, Bra, Fossano, Mondovì, Saluzzo e Savigliano. L’organizzazione del sistema produttivo locale subisce sostanziali condizionamenti da parte delle strategie adottate nell’ambito del sistema industriale e territoriale torinese, sebbene i flussi di pendolarismo con il capoluogo regionale si siano in parte ridimensionati.