(gr. Δῆλος) Isola delle Cicladi settentrionali, nel Mar Egeo meridionale. Abitata già nell’età cicladica e tardo-micenea, fu centro cultuale di grande importanza: la divinità venerata era nel 2° millennio a.C. una dea femminile della vegetazione (poi identificata con Artemide), cui andò sostituendosi progressivamente, a partire dagli inizi del 1° millennio, Apollo. Nell’orbita ateniese fin da epoche remote, dal 478 a.C. per un quarto di secolo D. fu il centro della lega delio-attica. Rimase poi sotto il predominio ateniese (tranne un breve periodo d’indipendenza sotto il protettorato spartano, 403-378) fino alla morte di Alessandro Magno. Nel 314 entrò nella lega dei nesioti; quando questa si sciolse dopo alcuni decenni, divenne repubblica autonoma protetta dai re di Macedonia. Nel 166 a.C., vinto il re Perseo, fu restituita dai Romani agli Ateniesi. Da allora, dichiarata porto franco, divenne magazzino e mercato comune dei Greci e degli Italici, sia per la distruzione di Cartagine e di Corinto sia per la decadenza, voluta dai Romani, di Rodi. Il suo sviluppo economico raggiunse l’apogeo fra il 100 e il 90, poi fu invasa e saccheggiata dai generali di Mitridate (88-86).
Scavi sistematici, condotti dal 1873 a opera della scuola archeologica francese hanno portato allo scoprimento di tutto il centro monumentale. Il porto antico, oggi insabbiato, fu sistemato con moli dall’arconte Teofrasto nella seconda metà del 2° sec. a.C. Da esso partiva la Via delle Processioni che, fiancheggiata da portici, giungeva ai propilei d’ingresso al sacro recinto di Apollo, di forma trapezoidale, costituente il centro religioso dell’isola. La piazza lastricata, un tempo adorna di statue votive, è chiusa da portici e da templi. Al centro si vedono i resti di tre templi: il primo, in tufo con pronao a quattro colonne, risale al 6° sec.; il secondo, dorico, anfiprostilo, in marmo pario, fu costruito dagli Ateniesi nel 5° sec. e nella cella si custodì fino al 454 il tesoro della lega delio-attica. Accanto i Deli innalzarono nel 4° sec. un altro tempio, dorico, periptero, con colonne scanalate alla base e all’estremità, tutto in marmo pario. La parte settentrionale di D. si svolgeva intorno al Lago Salato o Trocoide, presso cui si diceva avesse partorito Latona. Qui era il quartiere degli affari con le sedi delle corporazioni o sinodi mercantili. A S del santuario di Apollo si stende invece il maggior numero di abitazioni private, ben conservate, con peristili, mosaici, stucchi, affreschi. Il quartiere è sormontato dal teatro (3° sec. a.C.); più oltre si stendono vari santuari di culti stranieri e salendo alla cima del colle Cinto si trova la grotta, sede forse di un oracolo di Apollo.