Periodo di astensione totale o parziale dagli alimenti – sia volontaria sia in osservanza di una prescrizione medica o di un precetto ecclesiastico – durante il quale l’organismo consuma i materiali nutritivi accumulati in precedenza.
Come conseguenza del d. si manifesta una perdita di peso del corpo: la diminuzione di peso non è lineare ma rallenta con il tempo. La perdita di proteine e di sostanze minerali, con quella dell’acqua a esse associata, è il principale fattore responsabile della perdita di peso iniziale; successivamente una parte sempre maggiore della perdita di peso è imputabile al consumo di grasso corporeo. La resistenza al d. varia secondo gli organismi, pur essendo quasi uguale per tutti il limite estremo della perdita globale di peso (circa il 40%) che produce la morte per inanizione. La resistenza al d. relativo, con adeguato consumo di acqua, nelle persone adulte e sane può protrarsi per quasi due mesi. Il consumo dei depositi organici di riserva e dei diversi tessuti durante il d. non colpisce ugualmente i vari tessuti: è massimo per il tessuto adiposo – che è un vero deposito di riserva –, cospicuo per il fegato e il sangue, assai modesto per i muscoli, quasi nullo per il sistema nervoso.
Sotto l’aspetto religioso, il d. può essere privato o pubblico. Quello pubblico prevale sempre come atto liturgico o sociale della comunità, a scopo non solo di purificazione individuale ma anche di edificazione e carità. È attuato per manifestare dolore, come preparazione alla comunione con il sacro, come pratica ascetica o atto di penitenza. In queste varie finalità rientrano i d. praticati per le Tesmoforie ad Atene, nei misteri di Eleusi, nel buddhismo, nell’induismo e nel manicheismo, come anche il d. islamico del mese di ramadān e quelli degli Ebrei, specie nel giorno dell’Espiazione. I Farisei digiunavano due volte la settimana, il lunedì e il giovedì; i primi cristiani trasportarono i giorni del d. al mercoledì e al venerdì. Oggi nella disciplina ecclesiastica si distinguono: il d. naturale, o astensione completa da cibi e bevande di qualsiasi genere, e il d. morale, che implica solo l’astensione da cibi e bevande secondo un regime razionale. A questo sono tenuti tutti i maggiorenni fino al sessantesimo anno iniziato, il mercoledì delle Ceneri e il Venerdì santo. Al d. è spesso unita l’astinenza.