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encoder

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Nei calcolatori, sistema hardware o software per generare in corrispondenza di un singolo ingresso una combinazione di uscite (➔ codificatore).

Nella televisione a colori, apparecchiatura per costruire, dai tre segnali primari (rosso, verde e blu), il segnale video a colori.

fig. 1
fig. 2

Negli azionamenti, trasduttore di velocità o di posizione. Gli e. sono di due tipi: incrementali e assoluti. L’ e. incrementale è un dispositivo generalmente costituito da un disco solidale all’albero di rotazione, sul quale sono poste tre tracce; sulla prima è riportata unicamente la posizione di zero, mentre le altre due hanno più posizioni, opportunamente sfasate fra loro, al fine di consentire l’individuazione del senso di rotazione del disco. Il numero delle posizioni è funzione della risoluzione dell’encoder. Poiché la rilevazione delle posizioni è effettuata per via ottica, il disco ha sulle tracce dei fori o delle successioni di zone chiare (riflettenti) o scure (opache). In fig. 1 è riportato un e. incrementale, nel quale il rilevamento viene effettuato grazie a emettitori (LED) situati da una parte del disco (a) e sensori ottici (fototransistori, PT) situati dalla parte opposta. Quando il disco ruota, i raggi luminosi emessi dai LED, uno per traccia, vanno a colpire i fototransistori, provocando una variazione del segnale di uscita, da alto a basso o viceversa. Se il disco ha n fori in corrispondenza delle tracce, un intero giro dello stesso causa un treno di n impulsi, e la risoluzione angolare dell’e. è pari a 360°/n; inoltre, rilevando il periodo T tra l’inizio di un impulso e il successivo, si può risalire alla velocità angolare ω. Anche l’ e. assoluto è costituito da un disco solidale all’albero di cui si vuole rilevare la posizione. Sul disco vi sono n tracce (fig. 2): la prima, la più interna, è divisa in due settori (uno chiaro o trasparente, l’altro scuro o non trasparente); la seconda è divisa in quattro settori (due chiari alternati a due scuri) e così via fino all’n-esima divisa in 2n settori (alternativamente chiari e scuri) che definiscono la risoluzione; quest’ultima (in gradi) è pari a 360/2n. Ai settori chiari corrisponde il valore 0 del bit, a quelli scuri il valore 1; anche in questo caso sono previsti n LED emettitori e n sensori ottici costituiti da fototransistori. La posizione angolare viene fornita in codice binario con bit dell’i-esima traccia moltiplicato per 360/2i.

Vedi anche
bit Cifra binaria (contrazione dell’ingl. bi[nary] [digi]t), cioè cifra del sistema di numerazione binario (➔ numerazione). Nella teoria dell’informazione e in informatica, è l’unità di misura del contenuto di informazione di un messaggio. Più precisamente un b. è la quantità di informazione che risolve ... input In informatica, insieme dei dati di ingresso forniti dall’utente al calcolatore. La fase di i. rappresenta il processo di inserimento dei dati di ingresso. Un dispositivo di i. è un dispositivo che permette all’utente di fornire dati di ingresso al calcolatore. L’input-output analysis è un metodo di ... software Nella tecnica elettronica, in contrapposizione a hardware, tutti i componenti modificabili di un sistema o di un apparecchio e, più specificamente in informatica, l’insieme dei programmi che possono essere impiegati su un sistema di elaborazione: s. di sistema, quello relativo al sistema operativo dell’elaboratore; ... hardware La parte fisica, non modificabile, di un calcolatore (alimentazione elettrica, unità logiche, piastre elettroniche di base, contenitori, eventuali visori incorporati ecc.; ➔ calcolatore).
Categorie
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  • VELOCITÀ ANGOLARE
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  • HARDWARE
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