(gr. Αἰολεῖς) Una delle tre antiche stirpi greche (insieme con Ioni e Dori o Achei). Vi appartenevano i Tessali e i Beoti, che dedussero colonie nella zona nord-occidentale dell’Asia Minore e nelle isole di Lesbo e Tenedo; 11 città eoliche d’Asia Minore (Cuma, Larissa, Neonteichos, Temno, Cilla, Nozio, Egiroessa, Pitane, Ege, Mirina, Grineo) costituirono con Smirne (ionizzata dai Colofoni nel 7° sec. a.C.) una dodecapoli, con centro sacrale nel santuario di Apollo a Grineo. Nel 6° sec. a.C. gli E. furono sottoposti prima al re Creso, poi ai Persiani; dopo le vittorie elleniche sui Persiani del 480-79, molte città eoliche parteciparono alla lega delio-attica, ma tra la fine del 5° e gli inizi del 4° sec. a.C. caddero di nuovo in mano dei Persiani. Liberati da Alessandro Magno (333), gli E. fecero poi parte dei regni di Lisimaco, dei Seleucidi, di Pergamo, infine della provincia romana di Asia.
I dialetti eolici costituiscono un gruppo di dialetti del greco antico, comprendente in Asia Minore il lesbico, o eolico per antonomasia, e nella penisola greca il tessalico e, secondo i grammatici antichi e una parte dei linguisti moderni, il beotico, che offre alcune peculiarità non eoliche. Alla documentazione postomerica diretta (testi letterari e iscrizioni) si aggiunge una documentazione indiretta che ci riporta a una fase preistorica: nei poemi omerici ricorrono spesso forme non ioniche, bensì eoliche, dette eolismi, che sono talvolta in rapporto con aspetti particolari di cultura religiosa e mitologica o di tecnica versificatoria, e legate a formule fisse ereditate dalla tradizione poetica antecedente all’epoca omerica, formatasi in ambiente eolico.
La poesia lirica greca coltivata dalle stirpi eoliche ( poesia eolica) è detta anche lirica monodica in contrapposizione alla lirica corale o poesia dorica. Oltre che per speciali forme metriche ( metri eolici) e musicali, essa si distingue per una maggiore soggettività. I poeti più importanti furono Alceo e Saffo di Lesbo, lo ionico Anacreonte e specialmente Orazio.