Settima lettera dell’alfabeto latino.
Nell’alfabeto greco la lettera corrispondente alla G è il Γ (gamma), che occupa il terzo posto, nell’alfabeto latino occupato dalla C. Questa infatti in origine rappresentava sia la velare sonora ‹ġ› come in greco il Γ, sia anche la sua correlativa sorda ‹k›; quando si vollero distinguere graficamente i due suoni, per quello sonoro s’introdusse una C lievemente modificata, che fu appunto la G, e le si assegnò nell’ordine alfabetico il posto lasciato libero dalla Ζ, che nell’antico alfabeto romano era scomparsa. La differenziazione tra C e G si accentuò poi nelle minuscole, che oggi quanto alla forma non hanno più nulla in comune.
Più complessa è la storia del valore fonetico della g, come pure della c. Il latino classico possedeva soltanto l’occlusiva velare ‹ġ›, la cosiddetta g dura; ma davanti alle vocali palatali (e e i) l’originaria pronuncia occlusiva passò a poco a poco a una pronuncia di affricata palatale, che nei diversi idiomi romanzi si è sviluppata in suoni tra loro diversi ma distinti, anche come fonemi, dal fonema velare conservatosi intatto davanti alle vocali velari e davanti a consonante. Poiché l’ortografia è restata in questo particolare ancorata all’aspetto grafico delle forme latine, nella grafia delle lingue romanze la lettera g ha due valori. Quello originario di fonema occlusivo velare ‹ġ› è rappresentato dalla semplice g davanti ad a, o, u e a consonante, mentre davanti a e e i l’italiano e il romeno usano gh, il francese, il catalano, lo spagnolo, il portoghese usano gu; resta invece in tutti i casi g semplice nella maggior parte delle lingue non romanze scritte (o traslitterate) in alfabeto latino, che si servono di questa lettera per rappresentare unicamente il fonema occlusivo velare.
In continuazione del fonema latino ‹ġ› l’italiano ha sia l’occlusiva ‹ġ› sia la cosiddetta g dolce, affricata alveolo-palatale ‹ǧ›, rappresentata nella scrittura con la semplice g davanti a e e i, col diagramma gi davanti alle altre vocali; col sistema italiano concorda, non integralmente, soltanto quello romeno; le altre lingue o non possiedono il suono ǧ o lo rendono nella scrittura per mezzo di lettere o digrammi diversi (per es. in inglese j).
La lettera G indica una classe spettrale di stelle, suddivisa in 10 sottoclassi da G0 a G9 (➔ spettro).
La lettera g è usata per indicare il modulo dell’accelerazione di gravità, che vettorialmente si indica con g. La lettera G indica inoltre la costante di gravitazione universale.
In elettrologia, G indica usualmente la conduttanza; in spettroscopia, G indica la settima riga di Fraunhofer nell’indaco; in termodinamica, G indica l’entalpia libera o funzione di Gibbs. Nella scienza delle costruzioni, la lettera G indica il modulo di elasticità trasversale.
Per l’accezione musicale ➔ notazione.