Formazione, di diversa natura, di piccole dimensioni e di forma rotondeggiante o ovalare.
Il g. nervoso è un nodulo di tessuto nervoso disposto lungo il decorso dei nervi encefalici, spinali e neurovegetativi. I g. dei nervi encefalici e spinali sono costituiti da cellule con prolungamento unico, biforcato a T o a V, avvolto intorno al corpo cellulare in varia guisa (a gomitolo, a glomerulo o a nido). I g. del sistema neurovegetativo sono costituiti da due tipi di cellule: cellule globose, con dendriti corti, e cellule polimorfe, con dendriti lunghi. Si chiamano in particolare g. spinali i g. intercalati in ciascuna radice sensitiva dei nervi spinali. Esempi di g. dei nervi encefalici sono: i g. del nervo trigemino (g. di Gasser, g. ciliare, g. di Meckel e g. ottico); g. genicolato (annesso al nervo facciale); g. di Scarpa o vestibolare (intercalato nel decorso del ramo vestibolare del nervo acustico) ecc. Per estensione spesso sono chiamati g. (g. della base) anche i centri nervosi situati in corrispondenza della base del cervello, segnatamente il talamo ottico e il corpo striato.
La catena gangliare è la serie dei g. dislocati in forma metamerica nei due cordoni simpatici paravertebrali. La cellula gangliare è un particolare tipo di cellula nervosa del midollo spinale. Le fibre pre- e post-gangliari sono rispettivamente le fibre afferenti ed efferenti dei g. nervosi.
In patologia il gangliocitoma è un raro tumore del sistema nervoso centrale ben circoscritto e a comportamento solitamente benigno; il ganglioma è un gangliocitoma caratterizzato da una componente gliale astrocitomatosa, di rara osservazione, caratterizzato dalla possibilità della trasformazione maligna. Il ganglioneuroma è un tumore costituito da cellule gangliari mature, da tessuto gliale e da fascetti di fibre nervose amieliniche, a comportamento solitamente benigno, che origina nel mediastino posteriore, nelle ghiandole surrenali talvolta bilateralmente, più raramente nell’utero, nell’intestino, nella vescica urinaria, solo eccezionalmente nel sistema nervoso centrale. Gangliosidosi è la denominazione di malattie ereditarie, caratterizzate da accumulo nelle cellule nervose di gangliosidi (composti chimici che hanno la funzione di legare le molecole di neurotrasmettitori durante la trasmissione chimica di un impulso da una cellula nervosa alla successiva), causate da carenze degli enzimi coinvolti nel loro catabolismo (β-galattosidasi, esosamminidasi ecc.). Il quadro clinico è dominato da idiozia e cecità. La più comune è la malattia di Tay-Sachs, che è una malattia autosomica recessiva causata dalla carenza dell’enzima N-acetil-neuraminidasi.
Si dice ganglioplegico un farmaco che agisce bloccando la trasmissione nervosa a livello dei g. nelle stazioni periferiche del sistema nervoso vegetativo, sia simpatico sia parasimpatico. I ganglioplegici sono dotati di uno spiccato potere ipotensivo, vasodilatatore e rilassante sulla muscolatura liscia. Il loro campo di applicazione è vasto; le principali indicazioni riguardano l’ipertensione arteriosa, l’eclampsia, gli stati di shock in genere e, in chirurgia, la prevenzione dello shock operatorio (ibernazione preventiva).
Nel sistema nervoso centrale degli Anellidi e degli Artropodi, la serie di g. (una coppia per ogni segmento) forma la catena gangliare (o ganglionare) ventrale.