Società statunitense di costruzioni meccaniche e automobilistiche, con sede a Detroit, fondata nel 1908 nel Delaware, attraverso la fusione di diverse imprese, già di grandi dimensioni. Durante le due guerre mondiali, in cui l’azienda convogliò quasi tutta la sua capacità produttiva per gli scopi bellici, e successivamente, nel periodo della riconversione produttiva, la G. visse il momento della sua grande ascesa fino a conquistare il primato mondiale per la produzione di autoveicoli. In seguito alla crisi che, a cavallo tra gli anni 1950 e 1960, colpì l’industria automobilistica americana sulla scia del grande successo riscosso dalle automobili europee di piccola cilindrata, la G. accrebbe la sua presenza in altri settori, quali la produzione di motori elettrici, di locomotive, di congegni e strumentazioni elettriche. La G. ha contribuito in larga misura a fare di Detroit la capitale mondiale dell’automobile, affermandosi anche in Europa, con la Opel e la Vauxhall, e nel resto del mondo. Tra i marchi più rinomati degli autoveicoli costruiti dalla G. vi sono la Buick, la Cadillac, la Chevrolet, la Oldsmobile e la Pontiac.
Negli anni 1980 la G. ha adottato una politica di penetrazione nel campo delle più avanzate tecnologie, con l’acquisizione della Electronic Data System, società leader nella microelettronica e nei servizi informatici (divenuta di nuovo indipendente nel 1996), e della società Hughes Aircraft, operante nel settore aerospaziale. Nel 1985 la Hughes Aircraft si è fusa con la Delco Electronics (controllata dalla G.) per dar vita alla General Motors Hughes Electronics (componenti elettronici, telecomunicazioni, sistemi di difesa). Durante gli anni 1990 ha esteso le sue attività ai settori delle comunicazioni digitali e dei servizi finanziari e assicurativi. In seguito alla riorganizzazione del gruppo, le attività relative alla automazione sono confluite nella società Delphi automotive systems (1995). Per quanto concerne il settore automobilistico, il gruppo statunitense ha acquisito la società svedese Saab (tra il 1989 e il 2000) e ha siglato un accordo, sciolto nel 2005, con il gruppo FIAT per una alleanza industriale in Europa e in America Meridionale. Nello stesso periodo ha acquisito una quota del capitale della Suzuki e il controllo della coreana Daewoo, consolidando la sua presenza sui mercati asiatici. Tuttavia, persa nel 2007 la qualifica di più grande produttore mondiale di automobili, nel 2009 il governo USA ne ha avviato la procedura di fallimento pilotato.