Sigla di Fabbrica Italiana Automobili Torino, società costituita a Torino l’11 luglio 1899 da G. Agnelli e altri soci. Il primo nome, Società anonima Fabbrica italiana di automobili, fu mutato in FIAT nel 1906. Società per azioni nel 1942, la FIAT è divenuta poi una holding polisettoriale a caratterizzazione multinazionale. Ha infatti adottato, dalle origini, una politica di diversificazione delle attività, rispetto a quella principale di produzione di automobili: iniziò dal 1903 la produzione di autocarri e di motori diesel e dal 1908 quella di motori di aviazione; nel 1929 si estese nei settori dell’ingegneria civile e dei trattori agricoli e alla fine degli anni 1970 in settori quali l’energia e le telecomunicazioni.
Il suo ruolo nei processi di industrializzazione e di motorizzazione della società italiana è stato primario. Già nel periodo tra le due guerre mondiali era stata privilegiata la strategia della produzione di vetture utilitarie (nel 1932 la Balilla 508, nel 1936 la 500 Topolino), ma fu soprattutto nel secondo dopoguerra che la FIAT, sotto la guida di V. Valletta, rese possibile la più ampia diffusione dell’automobile grazie all’affermazione della produzione su larga scala basata sulla progressiva automazione degli impianti e la standardizzazione dei processi produttivi. Dal 1949 al 1959 i dipendenti aumentarono del 20 %, mentre la produzione di automobili crebbe di sei volte. Nel 1978 fece la sua comparsa nello stabilimento di Rivalta il Robogate, grande impianto composto da robot antropomorfi che eseguivano le operazioni di assemblaggio della scocca.
La posizione di quasi monopolio nel mercato automobilistico italiano e di grande rilievo in quello internazionale è stata raggiunta attraverso la progressiva incorporazione di altre società del settore: le Ferriere piemontesi nel 1917, le società Ligure piemontese automobili, Aeronautica d’Italia e Anonima metalli nel 1947, la OM e l’Autobianchi nel 1967, la Lancia nel 1969, l’Alfa Romeo nel 1987, la Ferrari nel 1988, la Maserati nel 1993. La FIAT ha inoltre rafforzato la dimensione internazionale, e non solo nel settore automobilistico, attraverso una strategia di accordi e alleanze volte al consolidamento del gruppo, soprattutto a partire dall’accordo con l’URSS (1966), che portò alla realizzazione in quel paese di impianti per la produzione della Fiat 124 e di una nuova città denominata Togliattigrad.
La trasformazione della FIAT in un gruppo polisettoriale e multinazionale è stata frutto di un processo di completa riorganizzazione avviato alla fine degli anni 1960, che ha portato alla scomposizione della struttura rigidamente accentrata e pur sempre a spiccata vocazione automobilistica. Le numerose società del gruppo sono state organizzate in otto settori di attività: automobili, che ha operato con i marchi FIAT, Lancia-Autobianchi, Alfa Romeo e Ferrari, con società caposettore la FIAT Auto S.p.A (dal 2007 FIAT Group Automobiles); veicoli industriali, facente capo alla IVECO (sotto questo marchio sono stati prodotti anche veicoli militari); macchine per l’agricoltura e l’edilizia, con società caposettore la CNH Global; componenti per automobili, con società caposettore la Magneti Marelli; macchine industriali e prodotti metallurgici, facente capo alla Teksid; mezzi e sistemi di produzione, con società caposettore la Comau Systems; motori e cambi, facente capo alla FIAT Powertrain Technologies; editoria e comunicazione, con società caposettore la Itedi. Attraverso il Centro ricerche FIAT e le società Elasis, Isvor FIAT, il gruppo ha svolto attività di ricerca nei campi dell’ingegneria automobilistica, dei processi produttivi, delle metodologie tecnico-gestionali.
Altri settori d’interesse, considerati non più strategici, sono stati via via dismessi nel corso degli anni 1990 e nei primi anni 2000, nel quadro di un progetto di ristrutturazione e di rilancio aziendale. Tra questi, costruzioni ferroviarie (FIAT Ferroviaria); costruzioni aeroplani e componenti per velivoli (FIAT Avio); energia (partecipazione alla Italenergia, società attiva nel settore dell’energia elettrica e del gas naturale); grande distribuzione (La Rinascente); servizi finanziari (Toro assicurazioni e Fidis Retail Italia); telecomunicazioni (Atlanet).
Il ritardo nel lancio e il poco successo di alcuni modelli hanno portato la FIAT, dal 2000 al 2003, sull’orlo di una grave crisi, dalla quale è uscita nel 2006-07, con una netta riconquista di quote di mercato. I principali poli di attività all’estero sono costituiti dai paesi della UE, dal Sudamerica (Brasile e Argentina) e da alcuni paesi dell’Est europeo. Nel 2009 la società ha stabilito un’alleanza strategica globale con la statunitense Chrysler. FIAT ha acquisito il 20% di Chrysler e, successivamente, ha aumentato progressivamente la sua partecipazione fino a portarla, nel 2011, al 53,5% e a raggiungere la completa acquisizione nel 2014, dando vita alla società FCA.