Corpo di forma sferica o sferoidale, soprattutto se internamente cavo.
astronomia G. terrestre o terracqueo La Terra; per analogia, la rappresentazione rimpicciolita della Terra su una superficie sferica (g. terrestre) e quella dell’immaginaria sfera celeste in cui sono segnati cerchi fondamentali, costellazioni, stelle (g. celeste).
Gli antichi raramente usarono g. terrestri; nel Medioevo l’uso delle sfere cosmografiche rimase presso gli Arabi; in Occidente si conobbero e si usarono g. negli ultimi secoli del Medioevo. Dopo le grandi scoperte geografiche l’uso dei g. terrestri si diffuse moltissimo e la tecnica della costruzione si perfezionò. Venivano per la maggior parte disegnati su carta, divisi in fusi e poi incollati su una palla di legno o di gesso, opportunamente armata. I più celebri g. costruiti nel 16° sec. sono quelli di F. e A. Roselli a Firenze, quelli di G. Mercatore, G. Vopel, E. De Mongenet, R. di Bailly, M. Cartaro ecc. Nel 17° sec. si ebbero i grandi g. dei Blaeu, degli Hondt, continuatori di Mercatore, quelli di M. Greuter, e quelli, spesso sontuosamente decorati, del veneziano V.M. Coronelli. Nel 18° sec. sono particolarmente noti i g. di G. Delisle, G.M. Cassini, R. de Vaugondy.
Il primo g. celeste fu costruito da Eudosso di Cnido (4° sec. a.C.), e a esso seguirono quelli di Archimede e di Ipparco di Nicea. Di tutti i g. dell’antichità ci resta però assai poco: l’esemplare più cospicuo, e forse più antico, è l’Atlante Farnese del Museo di Napoli (3° sec. a.C.). Rimangono invece parecchi g. costruiti da astronomi arabi del Medioevo, ai quali si rifecero sostanzialmente molti costruttori successivi. Molti g. celesti furono realizzati nei sec. 16°-18° (G. Mercatore, P. Plancius, M. Cartaro ecc.), finché non furono sostituiti dalle carte celesti.
medicina G. oculare L’occhio senza i suoi annessi (muscoli oculomotori, palpebre e nervo ottico). Le anomalie congenite del g. oculare sono rappresentate dalla sua mancanza o rudimentalità (anoftalmo), dalla sua abnorme piccolezza (microftalmo) e dal suo aumento di volume e consistenza (buftalmo). G. di sicurezza Tumefazione costituita dall’utero subito dopo il parto, che consente di interrompere l’emorragia. G. vescicale La vescica distesa dal contenuto di urina per ritenzione urinaria acuta.