(sp. e port. Guyana o Guayana) Vastissima regione dell’America Meridionale, costituita di montagne e tavolati granitici e compresa tra l’Oceano Atlantico, il Bassopiano delle Amazzoni e i Llanos dell’Orinoco. Politicamente, la parte occidentale appartiene al Venezuela, la meridionale e orientale al Brasile. Il resto, corrispondente in modo più preciso al nome di G., è diviso fra la Repubblica di Guyana (già G. Britannica; ➔ Guyana), il Suriname (già G. Olandese; ➔ Suriname) e la G. Francese. La popolazione indigena è ormai ridottissima di numero e soggetta a un sempre più rapido processo di acculturazione; popolazioni di lingua aruaca sono stanziate lungo gran parte della fascia costiera (Locono, Palicur) e nelle savane montuose dell’interno (Vapisiana), dove risiedono in prevalenza gruppi caribici (Arecuna, Macusí), presenti anche lungo la costa orientale (Galibi); al 18° sec. risale la penetrazione di popolazioni tupí (Emerillon, Oiampi) nell’area amazzonica orientale, fino alla costa. Tutti questi gruppi condividono, con lievi variazioni locali, la cosiddetta cultura delle foreste tropicali.
La costa, avvistata nel 1498 da C. Colombo, fu toccata nel 1499 da A. Vespucci e da A. de Ojeda e nel 1500 da V. Yáñez Pinzón. Nel 1595 W. Raleigh risalì l’Orinoco e nel 1596 e 1617 inviò altre due spedizioni. Nel 1580 gli Olandesi si stabilirono nella regione più occidentale fondando Essequibo (1616), Berbice (1624) e Demerara (1645): la colonia era amministrata dalla Compagnia olandese delle Indie Occidentali, cui nel 1674 subentrò la Nuova compagnia olandese delle Indie Occidentali. Nel 1683 un terzo della regione fu venduto al municipio di Amsterdam e un terzo a C. van Aerssen, signore di Sommelsdijk, alla cui morte la sua parte passò alla città di Amsterdam. Nel 1651 gli Inglesi costituirono una colonia sul fiume Suriname. I Francesi fondarono la loro nella regione orientale della Caienna (1637). Durante le guerre tra Inghilterra e Paesi Bassi, gli Inglesi s’impadronirono della colonia olandese, ma col trattato di Breda (1667) i Paesi Bassi ne rientrarono in possesso, ottenendo anche il Suriname, in cambio della cessione all’Inghilterra di Nuova Amsterdam (od. New York) nell’America Settentrionale. Nel 1780 gli Inglesi s’impadronirono dei punti più importanti delle colonie olandesi e nel 1781 fondarono Georgetown, ma nel 1782 la regione fu riconquistata dai Francesi, alleati dei Paesi Bassi. La Gran Bretagna riconquistò nel 1796 le colonie olandesi e le restituì ai Paesi Bassi nel 1802, per rioccuparle nel 1803; infine, con il Congresso di Vienna restituì il Suriname, restando in possesso del territorio dell’attuale Repubblica di Guyana. La G. Francese, occupata dai Portoghesi del Brasile (1808-17), ritornò poi alla Francia restando poi ininterrottamente sotto la sovranità di Parigi. I confini con la G. Olandese furono stabiliti nel 1891, quelli con il Brasile nel 1915.
(port. Guyana Brasileira) Comprende la zona degli Stati brasiliani di Pará e di Amapá tra il Rio Branco a O, l’Atlantico a E, le tre G. a N e il Rio delle Amazzoni a S; è attraversata da fiumi con numerose cascate e rapide. Scarsamente abitata, è poco conosciuta per le difficoltà delle vie di comunicazione.
(sp. Guyana Venezolana) Formata da un tavolato, che si estende tra la G. e il Brasile, è coperta da fitte foreste. È solcata da numerosi affluenti di destra dell’Orinoco (Caura, Paragua e Caroni), non navigabili perché interrotti da rapide e cascate. Hanno origine nella zona più elevata dell’altopiano, al confine con il Brasile. La vetta più alta è il Cerro de la Neblina (3014 m).
(fr. Guyane Française) Dal 1946 dipartimento d’Oltremare della Francia (83.534 km2 con 206.000 ab. stima 2007), è l’unica zona dell’America Meridionale ancora sotto il dominio europeo; fu utilizzata fino al 1937 soprattutto come colonia penale. Si estende fra l’Oceano Atlantico a N e a NE, il Brasile a S e a E, il Suriname a O; capoluogo Caienna (Cayenne; 9.455 ab. nel 1999; 56.000 ab. nell'aggl. urb. stima 2003). L’82% del territorio è coperto dalla foresta pluviale; i fiumi principali sono il Maroni (al confine col Suriname) e l’Oyapock (al confine con il Brasile), lunghi oltre 500 km. La popolazione è costituita soprattutto da Creoli, ma comprende anche Amerindi e alcune migliaia di profughi neri che si spostano tra il Suriname e la G. Francese lungo il corso del Maroni. Lingua ufficiale è il francese, sebbene gli abitanti parlino, per lo più, un creolo-francese. La religione più diffusa è la cattolica. Le principali attività economiche sono legate al centro spaziale dell’ESA (European Space Agency), il maggiore al mondo per il lancio di satelliti, situato nei pressi di Kourou, che occupa, direttamente o in attività indotte, circa 12.000 persone. L’agricoltura è praticata su una piccola parte di territorio e produce soprattutto canna da zucchero, caffè, cacao, riso, banane e manioca. Dalle foreste si ricavano annualmente oltre 4800 m3 (2004) di legname, tra cui essenze pregiate quali il legno di rosa e la balata, nonché oli e resine. Discreta è la produzione di oro (2800 t nel 1999); alla fine degli anni 1990 è stata avviata l’esplorazione del sito di estrazione di diamanti di Dachine, nella valle del fiume Inini.