Chimico svedese (Wäfversunda 1779 - Stoccolma 1848). Fu tra i protagonisti della chimica della prima metà dell'Ottocento. Nel campo inorganico isolò diversi elementi e di molti determinò in modo accurato il peso atomico; scoprì inoltre il ruolo dei catalizzatori nelle reazioni chimiche. Sul versante teorico a lui si deve una riformulazione di tipo elettrico della teoria atomica di J. Dalton basata sulla affinità degli elementi, tanto più elevata quanto più grande è la loro distanza nella scala elettrochimica; introdusse inoltre la moderna simbologia chimica. Nel campo organico introdusse i concetti di isomeria e di radicale chimico.
Prof. a Stoccolma, diede vita a una scuola alla quale si formarono F. Wohler, G. Rose, H. Rose, L. Gmelin, E. Mitscherlich. I suoi contributi furono determinanti in tutti i principali campi della chimica: chimica organica e inorganica, chimica fisica e elettrochimica. Dal punto di vista teorico fu un sostenitore della teoria atomica e si impegnò a ricercare dati sperimentali che la rendessero più rigorosa. Determinò il peso atomico degli elementi allora conosciuti ottenendo risultati, tranne poche eccezioni, molto vicini a quelli attuali; confermò, con numerosi esperimenti, la validità della legge delle proporzioni multiple, fondamentale per l'interpretazione atomica delle reazioni chimiche, estendendola anche alle reazioni organiche. L'impostazione atomistica e il desiderio di organizzare le conoscenze chimiche in modo sistematico, portarono B. a proporre l'uso degli attuali simboli chimici per gli elementi; suggerì che i simboli dovessero rappresentare anche una definita quantità dell'elemento (inizialmente parlò di "volumi atomici"). In campo analitico, determinò la composizione centesimale di circa 2000 composti: i suoi lavori costituirono le premesse per la definizione delle reazioni in termini di equazioni chimiche. Importanti furono i suoi contributi in elettrochimica: a lui si deve l'introduzione della cella a catodo di mercurio; le sue riflessioni sulla decomposizione delle sostanze negli elementi tramite elettrolisi lo condussero alla formulazione della teoria dualistica che, anche se abbandonata in seguito, ebbe notevole importanza nello sviluppo della chimica perché diede fondamento materiale all'idea della affinità chimica e fornì una interpretazione unitaria alle reazioni acido-base, di decomposizione e di scambio: sulla base di tale teoria e di dati elettrochimici, compilò una tabella in cui gli elementi erano ordinati dal più elettropositivo (potassio) al meno elettropositivo (ossigeno) e osservò che tanto più gli elementi erano lontani nella serie tanto più grande risultava la loro affinità chimica. La serie elettrochimica suggerì a B. un metodo per la preparazione degli elementi: partendo dal presupposto che il potassio era l'elemento con la maggiore affinità per l'ossigeno, fuse tale elemento con alcuni ossidi di metalli sconosciuti arrivando alla scoperta degli elementi silicio, zirconio, titanio e torio. Grande importanza hanno avuto i suoi lavori teorici e sperimentali in chimica organica, notando che, in molte trasformazioni organiche, gruppi di atomi erano capaci di passare inalterati da un composto all'altro, formulò la sua teoria dei radicali. Diede un fondamentale contributo alla nascita della teoria della struttura, a cui quella dei radicali aprì la strada, affermando che le molecole possono differire tra loro per la diversa disposizione degli atomi e introducendo così il concetto di isomeria. Il riconoscimento dell'esistenza di gruppi di atomi che si ripetono all'interno di una molecola organica lo portò a coniare il termine di polimeria. Infine, notevole fu il suo contributo alla cinetica chimica, con la individuazione di una serie di sostanze che influiscono sulla velocità di reazione ma non entrano nella stechiometria della reazione, per le quali B. coniò il termine di catalizzatori.