In età romana, la concentrazione proprietaria di terra eccedente quanto una famiglia contadina potesse coltivare (latifundium). La prevalenza del l. si affermò intorno al 2° sec.; successivamente le invasioni e la generale insicurezza che accompagnarono la decadenza di Roma trasformarono la funzione sociale delle proprietà terriere e molte attribuzioni del potere politico furono trasferite al proprietario. Iniziò così l’insediamento delle strutture feudali che avrebbero caratterizzato l’età medievale: i grandi proprietari tendevano a suddividere le terre in modeste tenute familiari in cambio di parte del raccolto o di corvées, mentre i piccoli rinunciavano al pieno possesso ponendo se stessi e i propri beni sotto la tutela del grande proprietario.
In età moderna, il termine l. assunse un significato negativo e il problema della sua abolizione o del suo ridimensionamento fu avvertito, in Europa come altrove, come primario da parte dei gruppi riformatori. La persistenza del l. fino al 19° sec. e, localmente, al 20°, riguarda dunque società caratterizzate dal ritardo economico, dal perpetuarsi dell’economia di sussistenza e dalla delega, più o meno formale, ai proprietari di una parte delle funzioni politiche e sociali che nei paesi sviluppati sono demandate allo Stato. In Europa occidentale il l. regredì rapidamente, dato che la decomposizione del regime feudale si era sviluppata generalmente a vantaggio dei fittavoli (solo in alcune aree caratterizzate da un ritardo nello sviluppo economico, come la Spagna o l’Italia meridionale, scomparve più lentamente). Diversa la situazione in Europa orientale e centrale, dove grandi tenute permanevano invece all’inizio del 20° secolo. In Russia nel 1913 i l. occupavano ancora circa il 60% della terra e nel 1917 la rivoluzione, abolendo la proprietà privata, restrinse drasticamente l’ambito dello sfruttamento individuale della terra. Dopo la Seconda guerra mondiale, riforme agrarie parziali ridussero le grandi proprietà in Polonia, Ungheria, Finlandia, Cecoslovacchia, Iugoslavia; i regimi comunisti tesero a eliminare le grandi proprietà introducendo lo sfruttamento collettivo delle terre e promovendo la piccola proprietà familiare (Polonia e Iugoslavia).
Mentre in Europa il l. è stato lasciato in eredità dalle strutture feudali, in Africa, Asia e America Latina è un portato di formazioni stabilite più tardivamente, alimentate e conservate dalla colonizzazione. In America Latina, dove la colonizzazione ispano-portoghese aveva stabilito strutture tipicamente feudali, il l. fu oggetto negli anni 1950-60 di una serie di riforme agrarie che intrapresero una revisione della distribuzione del suolo; tali riforme tuttavia rimasero frammentarie.