Pedagogista italiana (Chiaravalle, Ancona, 1870 - Noordwijk, Olanda, 1952). Fu la prima donna laureata in medicina (1896) dall'università di Roma; assistente alla clinica psichiatrica della stessa università, s'interessò al problema dell'educazione dei minorati; nel 1898 fu incaricata dal ministro della Pubblica Istruzione, Guido Baccelli, di un corso di psichiatria alle maestre di Roma; da questo corso sorse la scuola magistrale ortofrenica di Roma, da essa stessa diretta per due anni. Estese poi anche all'educazione dei fanciulli normali il suo metodo, il quale fu applicato nella prima "Casa dei bambini", aperta a Roma (1907) nel quartiere di S. Lorenzo, e poi da essa esposto in Il metodo della pedagogia scientifica applicata all'educazione infantile (1909). Questo, che è il libro maggiore della M., e il seguente su L'autoeducazione nelle scuole elementari (1912) dettero ampia diffusione alle sue teorie; così nel 1931 si tenne in Roma il primo congresso internazionale di studi montessoriani. Il soggiorno della M. all'estero (nel 1934 si stabilì a Barcellona, poi visse in Gran Bretagna, in Olanda, in India e infine di nuovo in Olanda) consolidò il suo successo sul piano internazionale. Il metodo della M., che ha trovato applicazione in apposite scuole istituite in molti paesi, anche extraeuropei (USA, Canada, India e Giappone), è considerato uno dei principali esperimenti di "scuola nuova". Esso mira a fare della scuola non la casa per bambini, ma la casa dei bambini, ossia un ambiente adatto alla libera esplicazione della loro attività, onde la maestra non insegna propriamente, ma assiste individualmente i bambini, mentre spontaneamente si esercitano col materiale didattico, cui è data un'estrema importanza. I critici del metodo tuttavia sostengono che esso offre al bambino un materiale obbligato e predispone rigidamente, in nome della scienza, i procedimenti cui debbono attenersi maestri e bambini, riuscendo così in certo modo frustrata l'originaria sua ispirazione alla spontaneità e libertà.