Sigla di Moving Picture Experts Group, che indica un gruppo di lavoro dell’ISO/IEC la cui funzione è la standardizzazione di tecniche di codifica di flussi dati audio e o video, volte alla compressione degli stessi. Per estensione, con il termine MPEG si indicano le codifiche standardizzate dal gruppo. La codifica MPEG permette di ridurre di molto le dimensioni di un file relativo a segnali video, facilitandone memorizzazione e trasmissione. La tecnica di codifica è piuttosto comples;sa e comprende la compensazione a blocchi del moto fra immagini successive, il calcolo delle differenze fra quadro e quadro, l’applicazione della trasformata DCT (discrete cosine transform) e la successiva quantizzazione dei coefficienti. Sono stati messi a punto differenti livelli dello standard MPEG, denominati MPEG-1, 3, 4, 7, 21, le cui proprietà sono state ottimizzate nei confronti di applicazioni specifiche. Così, per es., lo standard MPEG-1 è particolarmente adatto per applicazioni audio-video in vista della memorizzazione su supporti CD-ROM o DVD, lo standard MPEG-2 è adatto agli sviluppi dei sistemi numerici TV ad alta risoluzione, lo standard MPEG-4 ai sistemi multimediali. Nella sua ampia gamma di applicazioni, spiccano quelle su Internet e quelle su sistemi radiomobili: DECT, GSM, UMTS.
MP3 Sigla di MPEG audio layer-3 che indica una tecnica standardizzata di codifica-decodifica e compressione del suono digitalizzato, allo scopo di ottenere una drastica riduzione del numero di bit necessario per codificare un brano musicale senza alterarne la qualità in modo percettibile (anche da un ascoltatore esperto). L’MP3 permette una riduzione di circa 12 volte del numero dei bit per secondo (bitrate) necessari per immagazzinare o trasmettere il suono con una qualità paragonabile a quella di un CD musicale. Pur essendo una codifica che utilizza le tecniche elettroniche moderne di analisi dei segnali, si basa essenzialmente sulla modellizzazione del comportamento percettivo umano finalizzato all’eliminazione delle informazioni contenute in un suono e non percepite nel processo uditivo.
La standardizzazione di questa tecnica avvenne nel 1991 e per i primi anni fu impiegata per lo studio di applicazioni professionali basate sull’uso di microprocessori DSP . Nel 1995 l’MP3 fu selezionato come il formato audio per i sistemi di diffusione satellitare dalla compagnia statunitense World Space, favorendo la sua diffusione nel mercato di massa, che ha avuto il massimo sviluppo nella distribuzione della musica in formato elettronico attraverso Internet. Dal 1995 in poi si è verificata infatti una crescita esponenziale della diffusione della musica su Internet codificata con l’MP3, grazie alla possibilità di trasferire via Internet interi brani musicali in tempi brevi, di memorizzarne un numero cospicuo sull’hard disk dei PC, nonché di masterizzarli su CD-ROM. Già nel 1999 la ricerca di musica in formato MP3 fu l’attività di rete più frequente e in quello stesso anno sono stati commercializzati i primi riproduttori MP3 (MP3 player) portatili.