(gr. Νάξος) Isola della Grecia (428 km2 con 14.800 ab. ca. nel 1991), la più grande delle Cicladi, a E dall’isola di Paro. Montuosa (rilievi oltre i 1000 m), ha coste alte e frastagliate. Colture tipiche sono vite (noto il suo vino bianco), olivo, aranci, fichi. Estrazione e lavorazione di pietre da taglio (serpentini, graniti).
Dominata, durante l’età del Bronzo, dalla cultura «cicladica» e stabilmente abitata in età micenea, dal 9° al 4° sec. a.C., N. fu ricca per il commercio del vino e le cave di marmo. Ebbe predominio sulle Cicladi, finché alla metà del 6° sec. il suo governo aristocratico fu rovesciato dalla tirannide di Ligdami, sostenuto dall’ateniese Pisistrato. Con Ligdami N. esercitò un forte dominio sull’Egeo, controllando anche Delo. Poco più tardi fu contesa tra Ateniesi e Persiani. Dal 478 fece parte della lega delio-attica; ma fu anche la prima città della lega a ribellarsi ad Atene (470 ca.) e a sperimentare la severità della repressione. Nel 376 presso le sue rive la flotta ateniese distrusse la flotta peloponnesiaca, assicurando ad Atene il dominio sul mare. Passata nel 338 sotto il dominio macedone, venne in seguito inclusa dai Romani nella provincia d’Asia (132 a.C.). Nel Medioevo, fu sotto il controllo veneziano; fu poi occupata dal sultano ottomano Selim II (1566-74) e rimase sotto i Turchi fino al 1832, quando entrò a far parte del nuovo regno di Grecia.
L’insediamento più antico risale al protocicladico. Di età micenea sono un muro di fortificazione, resti di abitazioni, tombe a fossa e a camera. All’epoca di Ligdami viene datato il grandioso tempio ionico di Apollo, rimasto incompiuto, a Palati. Si conservano inoltre, nell’area del capoluogo, i resti di una corte porticata di prima età ellenistica, alcuni tratti delle mura urbane e parte delle strutture portuali. All’interno di N., sul sito dell’antica Aulonos, restano gli avanzi di un tempio di Demetra e Kore, trasformato in basilica in età bizantina.